Sono 54 i titolari di palestre vip e ristoranti, luoghi simbolo della Capitale, che finiranno a processo perché accusati di avere rotto i sigilli e manomesso i contatori del gas. Italgas si è costituita parte civile. Il primo nome che compare nel fascicolo, secondo quanto riportato dal Corriere, è quello del proprietario dell' “Hotel Champagne”. A essere stata citata in giudizio, con l’accusa di furto, è la rappresentante legale della ditta “Champagne srl”, che gestisce l’albergo.
Locali storici della Capitale
Nella lista ci sarebbe anche il proprietario del ristorante “I Tre Scalini”, situato in piazza Navona, locale nato il 4 gennaio del 1815 grazie a una licenza concessa direttamente dalla Santa Sede. A poca distanza, sempre nella bellissina Piazza Navona, un altro che comparirà sul banco degli imputati, secondo il pubblico ministero, sarà il gestore del ristorante “I quattro fiumi”. A essere imputato per furto anche il legale rappresentante della Target, la società che gestisce il ristorante “Vacanze Romane”. Sempre in tema di ristorazione, e sempre in pieno centro storico a Roma, poco lontano da Piazza Navona troviamo via della Cuccagna, dove c’è appunto il ristorante “La Cuccagna”, il cui gestore risulterebbe anch'egli imputato.
Nei guai anche palestre e centri sportivi
Ma anche alcune palestre per vip compaiono nell’elenco. Il primo centro sportivo che si legge è il Salaria Sport Village, uno dei più grandi d’Italia, con i suoi gestori accusati di furto. Stessa sorte anche per il proprietario di ben cinque palestre romane, di cui una sita in via Barberini, la “Royal Fitness”. Per questa sarebbero stati rimossi i sigilli e manomessi gli ingranaggi del contatore del gas. Nella lista, con la società Arco, comparirebbe anche il gestore del ristorante “Valle” di via dei Redentoristi. Perfino un ristorante che recentemente ha chiuso i battenti compare nell’elenco. Si tratta de la “Locanda del Pellegrino”, vicino a Campo de' Fiori. Il titolare, sarebbe nella lista degli imputati di furto. Così come il titolare del centro sportivo “Aurelia Nuoto Asd”. E ancora il proprietario della “Immobil Giulia” di via del Discovolo, nella zona di Acilia.
La difesa: "Il contatore era rotto, non manomesso"
Nei guai, sempre per lo stesso motivo, anche un fornaio nel quartiere Tor Tre Teste, il cui legale, l'avvocato Daniele Peppe, ha affermato: “Nel nostro caso il contatore era rotto, e non certo manomesso. Una volta cambiato, il mio assistito ha pagato meno”.
Italgas è parte civile
In tutto sarebbero 54 le persone imputate e citate in giudizio dalla Procura, in alcuni casi è stata anche contestata la recidiva. Il furto di gas si sarebbe verificato nel 2016, quando i furbetti avrebbero rotto i sigilli e manomesso i contatori.
Il processo, che si terrà nel marzo del prossimo anno, vedrà Italgas come parte civile. Non è stato possibile quantificare la quantità esatta di gas che sarebbe stato rubato. L’aggravante per tutti gli imputati è di aver commesso il fatto usando violenza sulle cose.
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