Roma sta diventando sempre più una giungla, o una savana, come la si vuole vedere. Non bastavano i cinghiali e i cespugli alti anche più di un metro in pieno centro, adesso sono arrivati anche i serpenti, tanto per completare il quadro. Questi nuovi animali si possono trovare sia nei giardini che all’interno degli spogliatoi delle scuole. Che la situazione nella Capitale non sia proprio delle migliori si è accorta anche l’Unione europea.
Ecco i serpenti romani
L’ultimo serpente è stato visto strisciare nell’Istituto Majorana, poco lontano dal Parco Campagna in via di Mezzocammino. Era bello tranquillo dietro una panca dello spogliatoio. Ovviamente la sua foto è finita sui social. Qualche giorno fa era stato invece trovato un biacco nel cortile dell'istituto comprensivo Pallavicini, nella zona Torrino Mostacciano nel IX municipio. Lo strisciante aveva pensato bene di installarsi in mezzo all’erba alta per schiacciare un pisolino. Del resto avrà pensato fosse il suo habitat naturale.
Come riportato da Repubblica, Francesca Manzia del Centro di recupero fauna selvatica della Lipu ha spiegato:“Se l'area viene pulita lui si sposterà. Prenderlo e spostarlo è vietato dalla legge e sarebbe un danno per l'animale”. In poche parole l’area è sporca, e se non viene pulita arriveranno facilmente altri animali di questo tipo. Insomma, il problema di Roma, uno dei tanti, è la sporcizia. Del resto i cinghiali stanno invadendo la Capitale perché attratti dai tanti rifiuti che trovano nelle strade e sui marciapiedi.
Roma 'zona infetta'
Perfino il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si è reso conto che gli ungulati adesso sono troppi e “devono essere riportati ai loro habitat naturali, che non possono essere i nostri centri storici e i campi coltivati”. L’Unione europea è intervenuta per cercare di contenere la peste suina. E così Roma diventa una "zona infetta": fino al 31 agosto la Capitale è infetta nelle aree a Sud come Circonvallazione Clodia, via Cipro, via di San Tommaso D'Aquino, via Arturo Labriola, via Simone Simoni, via Pietro De Cristofaro, via Baldo Degli Ubaldi. A Sud-Ovest in via di Boccea fino all'intersezione con via della Storta; a Ovest e Nord Ovest da via della Storta passando per via Cassia fino all'intersezione con via Cassia Veientana; a Nord Est: da via Cassia Veientana fino all'incrocio con il grande raccordo anulare e dall'A 90 al Tevere che in tutta la sua estensione a Est e Sud Est viene considerato parte della zona rossa indicata dall'Ue.
Per adesso i casi di peste suina registrati sono sei.
Lo scorso maggio il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti aveva proclamato 'un'area infetta provvisoria' con tanto di sorveglianza rafforzata dei cinghiali, campionamento e anche esami di eventuali carcasse e il loro smaltimento in sicurezza. In quei tempi la zona comprendeva parte del parco dell'Insugherata e del Parco di Veio, l'intero Parco del Pineto e della Riserva di Monte Mario. Adesso invece è molto più estesa.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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