L'ultimo saluto a Camilla e Gaia: "Fatto e sbronzo al volante, questa è vita?"

Chiesa gremita di parenti, amici e compagni. All'ingresso della chiesa sono state collocate due fotografie delle ragazze travolte

L'ultimo saluto a Camilla e Gaia: "Fatto e sbronzo al volante, questa è vita?"

Sono iniziati alle ore 10.30 i funerali di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, le due ragazze investite e uccise pochi giorni fa da Pietro Genovese vicino a Ponte Milvio. Davanti alla chiesa del Preziosissimo Sangue, in via Flaminia Vecchia, al Fleming, si sono riuniti parenti, amici, compagni di scuola del terzo C del liceo linguistico De Sanctis, conoscenti e abitanti del quartiere per dare l'ultimo saluto alle due 16enni. Decine le corone di fiori per le due amiche; nella parrocchia è stata posizionata anche quella inviata dal sindaco Virginia Raggi. Sul luogo dell'incidente è stato posto uno striscione con la scritta "Ciao Angeli".

I funerali

Due bare bianche sono state accolte tra silenzio, lacrime e grande tristezza mista a disperazione. Per commemorare le due amiche, all'ingresso della chiesa sono state collocate due fotografie delle vittime. A celebrare i funerali il parroco, don Gian Matteo Botto. Si registra una grande partecipazione: la struttura di Collina Fleming è praticamente gremita, affollata da tantissimi giovani, tanto che moltissime persone sono costrette a seguire la funzione lungo il vialetto all'interno del complesso in cui questa è ubicata. Si contano centinaia di presenti. Le telecamere restano fuori, come richiesto dai familiari delle ragazze. Mentre le bare bianche venivano poste nei carri non appena concluso il rito funebre, una donna si è accasciata a terra fuori dalla parrocchia del Preziosissimo Sangue, in via Flaminia Vecchia a Roma Nord. La donna, probabilmente una parente, è stata immediatamente soccorsa e portata via in barella. Aveva gli occhi gonfi, di chi aveva pianto tanto.

L'omelia del sacerdote si è basata su tre parole chiave: buio, speranza e amore. "Siamo abituati a vivere tra tecnologie e innovazione eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia", ha affermato don Gian Matteo Botto. Il parroco ha sottolineato "l'insensatezza di ciò che è avvenuto", rimarcando sull'amore "che dà senso alla vita". Il sacerdote inoltre ha tuonato contro l'investitore: "Quando sei sbronzo e fatto ti metti al volante: questa è vita?". E poi hai aggiunto altre parole durissime: "Brancoliamo nel buio in un'epoca in cui ci sentiamo onnipotenti ma siamo palloni gonfiati. Il senso della vita non è bere e fumare, ma amarci l'un l'altro". Don Gian Matteo Botto ha fatto notare che tutti siamo un po' superbi: "Oggi ci riscopriamo tutti un pò palloni gonfiati".

Gabriella Saracino ed Edward Von Freymann in una nota hanno fatto sapere: "Chi perde il coniuge è vedovo, chi perde i genitori è orfano. Chi, come noi, perde una figlia non ha nemmeno un nome che lo definisca: la morte di un figlio è talmente innaturale da aver reso la nostra condizione indicibile, è letteralmente 'qualcosa che non può essere detto'". I genitori di Gaia, assistiti dall'avvocato Giulia Bongiorno, hanno concluso: "Non abbiamo finora parlato con nessuno e oggi chiediamo rispetto per il nostro dolore e il nostro silenzio. Quando troveremo le parole giuste parleremo, e diremo la nostra sulle tante ricostruzioni che in questi giorni sono state diffuse dai media con troppa leggerezza".

La sorella di Camilla ha dichiarato: "Si è persa una delle fondamenta della nostra famiglia. Eri la piccola di casa. Qualche giorno fa ci avevi chiesto quale era il senso della vita e non ti ho saputo rispondere. Ecco, adesso lo dico: il senso della vita sei tu". La zia di Gaia invece ha aggiunto: "Camilla e Gaia non ci hanno lasciati. Sono nel vento, nel profumo dei fiori, la loro voce è nel canto degli uccelli. Hanno raggiunto i nostri avi e riposeranno con loro".

Nella giornata di ieri intanto sono arrivati gli arresti domiciliari per Genovese: il figlio del regista Paolo quella notte aveva un tasso alcolemico alto e molto probabilmente guidava la sua macchina ad elevata velocità.

Così come ha raccontato un testimone dell'accusa: "L’auto procedeva ad un’andatura esageratamente sostenuta, credo che il conducente abbia tentato di frenare nel momento in cui ha percepito la presenza dei pedoni in quanto la parte anteriore si è lievemente inclinata in basso, malgrado ciò l’impatto è stato inevitabile violentissimo".

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