Notte di terrore a Roma. Un tassista è stato colpito con una bottiglia mentre si trovava a pochi metri di distanza dall'ingresso del campo nomade di via Salviati, e un casellante alla barriera est dell'A24 è stato prima minacciato con una pistola, poi picchiato, e infine richiuso nel bagno di servizio. Tutto questo è avvenuto nelle ore notturne tra domenica 1 e lunedì 2 maggio. I due episodi, come riportato da Il Messaggero, sono avvenuti a poche ore di distanza. Nel primo l’aggressore è finito in manette, mentre nel secondo le forze dell’ordine stanno ancora cercando i tre colpevoli.
Preso a bottigliate in testa
Il primo episodio vede come vittima un tassista romano di 36 anni. In questo caso l’aggressore, un egiziano di anni 22, è stato fermato dalla polizia. L’uomo, secondo quanto emerso, vive all’interno di un campo nomadi a poca distanza da dove è andata in scena la rapina. Da quanto ricostruito l’egiziano sarebbe salito a bordo del taxi fingendosi un cliente e avrebbe chiesto al conducente di essere portato in via Salviati. Il tassista ha quindi guidato fino a Tor Sapienza e proseguito fino al campo nomade. Quando sono arrivati il finto cliente ha recuperato dallo zaino una bottiglia e ha iniziato a farla roteare. Con un calcio ha rotto il vetro che divide il conducente dal passeggero, e ha aggredito a bottigliate il tassista, per poi sfilargli il portafoglio. Fortunatamente, poco lontano una macchina dei vigili si è resa conto di cosa stava accadendo e ha subito allertato la polizia. Il rapinatore è stato quindi rintracciato e bloccato. In tasca aveva ancora la refurtiva, ed è stato arrestato dagli agenti del commissariato San Basilio per lesioni aggravate e rapina. Il tassista è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato in codice giallo al policlinico di Tor Vergata.
Picchiato e rinchiuso in bagno
Per quanto riguarda il secondo episodio, si sa che verso le 2.30 della scorsa notte la sala operativa della Questura ha ricevuto la segnalazione di una rapina al casello autostradale Settecamini dell'A24, perpetrata ai danni di un casellante, un 50enne romano. La banda di rapinatori, formata da tre uomini, era arrivata al casello a bordo di una Citroen C3 che è poi stata lasciata poco lontano, ancora con le chiavi inserite, ed è risultata intestata a una società. Per fuggire è stata invece usata un’altra vettura.
I tre rapinatori, a volto coperto, sono arrivati al casello e hanno minacciato la vittima chiedendo i soldi contenuti nella cassa. Il casellante si è però opposto e ha tentato di chiamare aiuto. Uno dei tre delinquenti ha quindi estratto la pistola, che la polizia non ha trovato sul luogo, e ha proseguito nelle minacce, ma il 50enne non si è arreso ed è stato a quel punto picchiato e rinchiuso nel bagno. Una volta aperto l’armadio blindato la banda ha preso tutti i contanti, 16mila euro, è si è data alla fuga con un’auto diversa da quella utilizzata per raggiungere il casello. Questa è stata infatti ritrovata poco distante.
Sul luogo della rapina sono arrivati gli uomini della Scientifica per cercare di trovare impronte o altri particolari che possano aiutare le indagini. Il casellante ha ricostruito quanto avvenuto senza però poter fare un identikit dei suoi rapinatori, dato che avevano i volti coperti.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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