Questo non è il lontano west. La storiaccia di Mario Cerciello Rega, vice brigadiere di 35 anni, ucciso in piena estate a Roma deve aver fatto riflettere. Ma non nel modo giusto. E in effetti sembra proprio che i giovani americani che sbarcano in vacanza qui in Italia non possono fare a meno che portare con sé in valigia coltelli e armi da taglio.
Così, insieme allo spazzolino da denti sono pronti a trasportare (e speriamo a non utilizzare) tirapugni e lame di varia lunghezza. Le forze dell’ordine ne hanno denunciati due in meno di 48ore. Erano a spasso a visitare i monumenti in assetto da guerra.
Questi Rambo da strapazzo avevano in tasca, oltre alla macchina fotografica, delle pericolose armi. Evidentemente i controlli in uscita dagli Usa sembrano essere sempre meno approfonditi. Un brutto andazzo, insomma, se si ripensa a quanto accaduto al vice brigadiere dei carabinieri Rega, morto dissanguato dopo le 11 coltellate che la notte del 26 luglio gli ha inflitto Finnegan Lee Elder in concorso con l’amico e concittadino Gabriel Natale Hjorth.
I due ragazzi avevano nascosto nel bagaglio il pugnale da 18 centimetri utilizzato per il delitto. Questo è l’estrema sintesi di quanto accaduto lo scorso luglio. È invece cronaca dei nostri giorni l’azione dei carabinieri che hanno denunciato a piede libero un turista statunitense di 42 anni che girava in via Vittorio Emanuele Orlando, nei pressi di piazza della Repubblica, con un tirapugni metallico munito di una lama tagliente, in tasca.
È accusato di porto abusivo di arma bianca.
Meno di 24 ore prima, invece, gli agenti fermavano in via della Conciliazione al varco di sicurezza un 31enne americano. I poliziotti hanno trovato addosso al ragazzo un coltello utilizzato probabilmente nella caccia con una lama di circa 10 centimetri. Una faccenda inquietante che vale la pena raccontare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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