Dovranno rispondere di omicidio colposo i genitori della bambina di etnia rom che lo scorso 28 novembre è stata rinvenuta priva di vita all’interno del campo nomade della Muratella di via Candoni, a Roma. Loro che avrebbero dovuto accudire la propria figlia, una neonata di soli cinque mesi, l’avrebbero invece lasciata morire di fame. L’autopsia sul corpicino della piccola ha infatti rivelato che era malnutrita e affetta da polmonite.
Genitori accusati di omicidio colposo
Sarannno quindi i suoi genitori a dover rispondere della sua morte. L’accusa è di omicidio colposo. Il pubblico ministero Maria Gabriella Fazi ha firmato la chiusura dell’indagine. Come sottolineato da Il Messaggero, questo preannuncia la richiesta di processo per gli indagati. La decisione è però stata quella di non procedere per maltrattamenti e morte in quanto conseguenza di un altro reato, ma piuttosto di riqualificare la contestazione in omicidio colposo. In poche parole, i genitori, di 24 anni la madre e 30 il padre, che hanno altri cinque figli più grandi, immediatamente allontanati dopo la tragedia, non avrebbero portato volontariamente la piccola a morire, ma non l’avrebbero comunque curata e seguita quanto invece necessitava. Oltre a non aver chiesto alcun sostegno per aiutarla.
L’unica cosa che hanno fatto è stata quella di allertare i soccorsi ma, quando l’ambulanza è giunta sul luogo indicato, per la bambina non vi era ormai più nulla da fare, se non constatarne il decesso. Il corpicino era stato poi trasferito in ospedale per essere sottoposto all'autopsia del medico legale. La chiamata dei genitori al numero unico per le emergenze era partita all'alba, quando si erano accorti che la figlia non piangeva e sembrava svenuta. Il personale sanitario aveva cercato in tutti i modi di rianimare la bimba senza però riuscirci.
Sembrava molto più piccola della sua età
I soccorritori avevano pensato avesse circa un mese, invece ne aveva ben cinque, ma la malnutrizione era tale da farla apparire più piccola della sua età. Era infatti nata il 23 giugno all’ospedale San Camillo ed era risultata sana, senza malformazioni. I genitori si erano subito giustificati spiegando ai carabinieri di non essere ricchi ma che non avevano mai fatto mancare nulla i propri figli. Da un controllo però era risultato che la dispensa era vuota e non vi era né latte né omogeneizzati. A quel punto gli altri figli della coppia erano stati allontanati e portati in ospedale per essere visitati.
In seguito erano poi stati affidati a un centro di accoglienza per minori. La neonata deceduta non era mai stata sottoposta a controlli medici regolari e, per la febbre, le erano solo stati fatti degli impacchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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