Adesso scendono in campo anche i droni per dare la caccia ai cinghiali che scorrazzano tra le strade della Capitale. I Guardiaparco, utilizzando i droni, hanno trovato otto carcasse infette. Intanto Anas comincia a installare le reti di protezione alte circa un metro e mezzo che serviranno a chiudere anche la punta del parco di Veio che confina con il Grande raccordo anulare, così da isolare la ‘zona infetta’. Con questo termine si intende l'area di massima attenzione che si trova all'interno di una zona rossa larga 64 chilometri quadrati. Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, coordinatore della cabina di regia interistituzionale, ha fatto sapere che “entro 30 giorni si partirà con il depopolamento” degli ungulati romani.
Firmata l'ordinanza
Il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, come riporta il quotidiano Repubblica, ha precisato che si tratta di un tema difficile ma comunque risolvibile. Ha poi aggiunto che questa fase complessa andrà avanti per mesi. Questo è quanto è stato annunciato dal presidente della Regione al termine della presentazione dell'ordinanza che contiene le misure adottate per sconfiggere la peste suina. L’ordinanza in questione è stata firmata nella giornata di ieri da Angelo Ferrari, il commissario straordinario nominato dal governo per gestire l'emergenza. Ferrari ha spiegato che in questo momento “il primo obiettivo è mantenere i cinghiali nell'area infetta, chiudere tutti i varchi e impedire il passaggio degli animali malati fuori dal perimetro, scongiurando gli incontri con i cinghiali esterni ( sani) per evitare che si alimenti il focolaio”.
Entro il prossimo mese nella zona che include il parco dell'Insugherata, dalla circonvallazione Clodia all'incrocio della Cassia Veientana con la A90, si cercherà di puntare sull'auto-estinzione, così da diminuire il numero di animali. Come ha reso noto il commissario straordinario, il tasso di mortalità della Psa è pari al 98%. Proprio a fronte di questo dato risulta ora fondamentale arginare la zona infetta. Ferrari ha precisato che si potrà dire di essere fuori dall’emergenza quando sarà trascorso un anno dal ritrovamento dell’ultima carcassa positiva. Il compito dell’ordinanza è quello di varare gli abbattimenti selettivi e di stabilire il ruolo di tutti coloro che scenderanno in campo per combattere la peste suina.
Cosa cambia nella zona rossa
Secondo quanto è stato programmato, nella zona rossa verranno sostituiti i cassonetti in plastica da 1100 litri con quelli in ferro da 2400, ci sarà un aumento del personale Ama per il porta a porta, ed entro il 27 maggio nelle zone maggiormente colpite dall’emergenza, ovvero quelle dei municipi XIV e XV, verrà riattivata la raccolta per le utenze non domestiche. Compito della polizia locale sarà quello di andare a cercare le carcasse anche fuori dai confini della zona di massima allerta.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha tenuto a dire che la firma dell’ordinanza è un passo importante. “Con la cabina di regia risolveremo anche il problema del sovrappopolamento”, ha assicurato l’assessore all'Ambiente del Comune Sabrina Alfonsi.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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