Brutta avventura fortunatamente finita bene quella vissuta da un bimbo di 5 anni che di notte è uscito di casa e si è messo a vagare per le strade di Roma. Alla fine il piccolo, con il pigiama bagnato e il corpicino infreddolito, si è messo a piangere in mezzo alla strada in via Onofri, nella zona della Bufalotta. Aveva appena finito di piovere ed era scalzo.
Il bimbo piangeva e cercava la mamma
Monia, autista dell’Atac, stava passando da quelle parti a bordo del suo bus linea 86 e quando lo ha visto si è immediatamente fermata per soccorrerlo. Una volta scesa dal bus è corsa ad abbracciare il bimbo e, per cercare di distrarlo e tranquillizzarlo, dato che continuava a piangere chiamando la mamma, lo ha fatto salire sul bus. Secondo quanto ricostruito in seguito, il bimbo era uscito di casa, riuscendo a sfuggire al controllo della sua mamma e, dopo aver percorso poca strada, si sarebbe perso. La donna lo ha però visto e lo ha soccorso, riuscendo poi a rintracciare la madre e la nonna del bambino che sono andate a riprenderlo.
A dare la notizia di quanto avvenuto nella notte Capitolina è stata la stessa azienda in un lungo post su Facebook: “Sono le 5.50 del mattino e la nostra autista Monia sta raggiungendo il capolinea di via Marmorale alla guida della linea 86. Il bus è vuoto. All’ultima curva gli si para davanti un bambino. È in mezzo alla strada, in pigiama e piange smarrito. Chiede aiuto. Monia arresta il mezzo, scende di corsa e lo prende in braccio. È bagnato e infreddolito. Vuole la sua mamma”. L’azienda ha spiegato poi che la conducente aveva tranquillizzato il bambino facendolo salire sul bus, che lo aveva fatto sedere sul cruscotto, che gli aveva asciugato i piedini con l’aria calda e infine che lo aveva coperto con la sua giacca.
Non era mai salito su un bus
A quel punto il piccolo girovago si sarebbe calmato, senza però riuscire a spiegare perché si trovasse in piena notte in mezzo alla strada. Avrebbe però detto di avere 5 anni e indicato una via. L’autista ha chiamato il 112 e avvisato la centrale operativa, mentre il bimbo girava per l’autobus, su cui non era mai salito prima di quel momento. Si legge infine nel post: “Passano pochi minuti, arrivano le forze dell'ordine e anche la mamma e la nonna del bambino. È bastato un attimo e lui, appena sveglio, ha aperto la porta ed è sceso in strada.
‘Lo avrei portato a casa con me', ha detto Monia, ‘amo i bambini e vedere quello scricciolo piangere, al buio e infreddolito è stata una stretta al cuore. Era il minimo che potessi fare". Sicuramente quel bambino non dimenticherà mai l’avventura vissuta in una piovosa notte romana, né l’angelo che lo ha salvato.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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