Roma, la capitale della tubercolosi: doppiata la media nazionale

Per la Tbc negli immigrati si provvederà a valutare anche strategie di terapia preventiva e di anticipazione diagnostica

Roma, la capitale della tubercolosi: doppiata la media nazionale

L'avvertimento lanciato dall'Istituto nazionale per le malattie infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma è molto chiaro: "Nell’area metropolitana di Roma Capitale l’incidenza di tubercolosi è circa due volte superiore alla media nazionale. A questo rilevante problema di sanità pubblica è necessario dare risposte appropriate e tempestive". In occasione dell'incontro di formazione degli operatori sanitari per la presentazione della revisione 2019 del Protocollo di gestione clinica della patologia, è stato ribadito come la Tbc sia una delle 10 cause di morte in tutto il mondo: fa riflettere il dato secondo cui nel 2017 sono state ben 10 milioni le persone che se ne sono ammalate, di cui 1,6 ha perso la vita.

Nel nostro Paese lo scorso anno "sono stati diagnosticati 3944 casi di tubercolosi, sostanzialmente stabili rispetto agli anni precedenti, con il 70% dei casi a localizzazione polmonare". Nel report si legge inoltre che nella Regione Lazio "ogni anno vengono dimessi dall’Istituto Spallanzani circa 350 pazienti con Tubercolosi e in media 15 pazienti con forme multiresistenti". L'azienda ospedaliera in questione è "l’unico centro regionale autorizzato alla dispensazione dei nuovi farmaci per la cura della tubercolosi multiresistente ai farmaci (l'Inmi ha in carico la quasi totalità dei casi della Regione e il 20% circa dei casi a livello nazionale)".

I dati

Il progetto epidemiologico dello Spallanzani è centrato su due aspetti fondanti: da una parte "la tubercolosi associata ad HIV e le sue interazioni"; dall'altra "la tubercolosi negli immigrati". Per quanto riguarda quest'ultimo ambito si provvederà a valutare "anche strategie di terapia preventiva e di anticipazione diagnostica". Da sottolineare che nel 2018 qui "sono stati effettuati 314 ricoveri in regime di acuzie a ciclo continuo (251 nell'anno 2017)". Le motivazioni del ricovero sono riconducibili "a patologie caratterizzanti l'Istituto, prevalentemente a tubercolosi e infezioni respiratorie, altre malattie infettive, a HIV associato ad altre patologie maggiori correlate e a malattie del fegato tra gli immigrati".

Come quantificato dal Ministero della Salute, lo scorso anno "il 66,2% dei casi totali notificati si è verificato in persone di origine straniera"; inoltre il "12,3% (470) dei casi totali incidenti di Tbc in Italia avevano una coinfezione Hiv-Tb". Ed è proprio Roma a essere la città con il maggior numero di cittadini stranieri (556.

826, corrispondente al 12,8%). È stato riportato infine che nel 2018 le incidenze più alte - per quanto riguarda le nuove diagnosi di infezione da HIV - sono state registrate nel Lazio (6,7 per 100.000 residenti).

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