Nonostante il divieto di formare assembramenti, alla stazione Tiburtina restano accampati decine di rifugiati. Sono i migranti assistiti dai volontari di Baobab Experience che ogni giorno si occupano di fornire assistenza e pasti a circa 120 stranieri che si sono sistemati con materassi e tende a piazzale Spadolini, uno degli ingressi dello scalo ferroviario. "Le segnalazioni vanno avanti da settimane, prendiamo atto della reazione della sindaca, Virginia Raggi, che ha chiesto di fare i tamponi a tutti gli accampati, ma il risultato per ora è che un ingresso della stazione è praticamente interdetto ai cittadini, che per entrare devono addirittura cambiare municipio", denuncia Fabrizio Montanini, presidente del comitato di quartiere Beltramelli-Meda-Portonaccio.
"E poi, la Raggi chiede ai cittadini di denunciarsi fra loro sul sito del Comune, mentre lì è un assembramento continuo, giorno e notte, se ne fregano delle regole", continua Montanini, che ieri ha pubblicato su Facebook un video girato da una residente della zona, che ha immortalato una partitella a calcetto improvvisata tra alcuni migranti che vivono nella tendopoli. "Di sicuro non è questo il modo migliore per evitare la propagazione del virus", commenta l’attivista.
Nei giorni scorsi anche gli stessi volontari che gestiscono l’accampamento si erano appellati con una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, denunciando il "rimpallo di responsabilità tra i diversi livelli di governo, nazionale e locali". In particolare, sottolineavano gli attivisti, "quello di questi giorni tra Comune di Roma e Regione Lazio, in cui l'uno invita l'altra ad attivare screening sui senza fissa dimora di Tiburtina, senza impegnarsi nell'identificazione immediata di luoghi di accoglienza, e l'altra risponde dichiarando di provvedere già a un'assistenza alla quale Baobab Experience, presente tutti giorni sul territorio, non ha mai avuto la fortuna di accedere".
La richiesta, quindi, è quella di sistemare i migranti in apposite strutture. Ma, fanno sapere dall’associazione "ad oggi, dopo 2 esposti e quotidiane interlocuzioni con le amministrazioni competenti, siamo riusciti a mettere in sicurezza solo 10 persone". I volontari chiedono"di individuare locali presso i quali le 120 persone che vivono e dormono a Piazzale Spadolini e tutti i fissa dimora a Roma possano essere accolti" oltre alla garanzia della distribuzione di "ogni utile presidio medico-sanitario", e della "verifica delle loro condizioni di salute".
Migliaia di migranti, fanno presente gli attivisti nella stessa missiva, "non hanno accesso alla sanità pubblica perché privi del permesso di soggiorno e vivono nel terrore di rivolgersi a un ospedale per il rischio di controlli e, quindi, di provvedimenti di espulsione o peggio ancora di reclusione in un Cpr".
Per questo motivo i volontari colgono l’occasione per chiedere nuovamente al governo di smantellare i decreti di Matteo Salvini in materia di immigrazione. "Il Covid-19 si sconfigge anche attraverso l'abrogazione dei decreti sicurezza", è la tesi dell'associazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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