Roma, fallito il superamento dei campi. I rom andranno nelle case popolari

Il piano di superamento dei campi rom di Virginia Raggi si è rivelato un fallimento. Nessun degli 80 nuclei familiari de La Barbuta è riuscito ad ottenere una casa in affitto neppure col bonus mensile di 800 euro stanziato dal Comune di Roma

Roma, fallito il superamento dei campi. I rom andranno nelle case popolari

Il piano di superamento dei campi rom di Virginia Raggi si è rivelato un fallimento. Nessun degli 80 nuclei familiari de La Barbuta è riuscito ad ottenere una casa in affitto neppure col bonus mensile di 800 euro stanziato dal Comune di Roma.

Solo quattro famiglie, nell'ultimo anno e mezzo, ossia da quando la giunta grillina ha deciso la chiusura del campo gestito dalla Croce Rossa, hanno trovato una sistemazione, dopo aver fatto domanda per avere una casa popolare. Secondo il report del dipartimento Politiche sociali, visionato da RomaToday, il bando "è particolarmente favorevole" per gli abitanti dei campi rom. "Quasi 26 punti solo per la presenza nel campo (18 per l'attestazione di presenza al campo e fino a 8 per l'insalubrità) una particolare attenzione ai nuclei con più di tre minorenni (14 punti) e ai disabili (16 punti) determinano posizioni in cima alla graduatoria" si legge nella lettera firmata dall'ex dirigente Michela Micheli che ha lasciato il suo posto in primavera. "Molte famiglie hanno deciso di abbandonare l'ipotesi di affitto privato" in quanto trovare un appartamento tramite agenzia immobiliare è quasi impossibile per i rom che nella maggior parte dei casi non hanno lavori stabili. Solo 3 agenzie su 63 hanno accettato di collaborare ma gli immobili visionati sono stati soltanto 3 e nessun contratto si è chiuso. Ma non solo. Una parte dei 10mila euro a loro destinati per due anni servirebbe anche per finanziare corsi di formazione e, quindi, se usati così, l'ammontare per pagare l'affitto si riduce. E così, dopo Camping River, anche per La Barbuta il piano di superamento dei campi si è rivelato un fallimento. Dalla lettera firmata dal dirigente del dipartimento si evince quindi che l'unica soluzione sono le case popolari."Su 80 nuclei familiari, poco più di 20 stanno aspettando la consegna della casa e risultano assegnatari" spiega Giacomo Iachetta, membro della Croce Rossa a RomaToday. La chiusura del campo nel 2020 sembra, dunque, un obiettivo non fattibile.

"Ce la stiamo mettendo tutta, abbiamo raggiunto risultati importanti per quanto riguarda il lavoro - racconta ancora Iachetta - avviando corsi professionali che stanno consentendo di affacciarsi sul mercato con qualifiche di livello".

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