Una protesta che si è protratta nel tempo per poi trasformarsi in un'occupazione. A denunciare l'episodio è William de Vecchis che parte dall'aprile 2011, quando "un gruppo di quindici persone ha 'arbitrariamente invaso, al fine di occuparlo', l'ex Cinema Palazzo, nel quartiere San Lorenzo di Roma, obbligando gli operai che vi stavano lavorando a lasciare l'edificio".
Dal 2003 l'edificio in questione è di proprietà della Area Domus Spa, che nel 2010 "aveva disposto la locazione con contratto pluriennale ad una società per trasformarlo in una sala giochi". Il legale della società aveva chiarito che la locazione urbanistica "consentiva di ospitare un cinema, un casinò, un supermercato, e che il 70% della superficie sarebbe stato riservato a una vocazione ludico ricreativa a beneficio della cittadinanza". Contestualmente era stato preso l'impegno di "assumere a tempo indeterminato 27 persone necessarie a condurre la sala slot tra i padri di famiglia disoccupati del quartiere".
La mano dei centri sociali
Il senatore della Lega ha messo in luce che successivamente gli occupanti "hanno arbitrariamente voluto scegliere un'accezione particolare, colorando, senza averne alcun titolo, questo luogo di aggregazione con colori politici". Al loro interno sarebbero state ospitate "manifestazioni di pensiero unico" che hanno contribuito alla trasformazione del palazzo "in un luogo di ritrovo per ammiratori e nostalgici delle Brigate Rosse".
Il progetto avrebbe dovuto apportare dei vantaggi indiscussi alla cittadinanza, che però progressivamente "è stata costretta a rendersi complice di un politicizzato progetto abusivo a danno dei legittimi proprietari e locatari". Su disposizione della Corte d'Appello di Roma pochi giorni fa sono stati posti i sigilli all'edificio occupato, "ma dopo poche ore gli attivisti hanno fatto irruzione e sono rientrati nella struttura, chiamando a raccolta i vari centri sociali del territorio romano ed alcuni esponenti del mondo politico".
"La Raggi fa finta di niente"
De Vecchis ha rivelato come da parte della sindaca Virginia Raggi non sia stata spesa alcuna parola di censura o condanna contro "le occupazioni dei 'centri asociali', di quella sinistra parolaia e sconfitta dalla storia che non si rassegna alla marginalità che le compete e sottrae beni e spazi pubblici dove ospitare brigatisti e sfaccendati per tutti i gusti".
Nell'interrogazione a risposta scritta presentata dal senatore, è stato chiesto al ministro dell'Interno "quali azioni intenda intraprendere nell'immediato per mettere fine ad una situazione abusiva che si protrae da anni". Contattato in esclusiva da ilGiornale.it, William de Vecchis ha ribadito che a Luciana Lamorgese continua a chiedere di "intervenire e riportare la legalità".
Il tutto per impedire ai centri sociali di "rimanere impuniti coccolati dalla politica parlamentare di sinistra da parte della stampa e della cultura radical chic. I centri Asociali comunisti devono essere sgomberati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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