A Roma la Tari non si paga. O meglio, dovrebbe essere pagata ma sono tanti i romani che non lo fanno. Come riportato da Repubblica, secondo i dati emersi da un dossier, aggiornati al 31 dicembre del 2021, gli incassi sono in caduta libera. Solo due utenti su tre nel 2020 avrebbero pagato la tassa sui rifiuti, ovvero il 66%. L’altro terzo è costituito da morosi. Ancora peggio i risultati ottenuti l’anno dopo, il 2021, quando a pagare è stato solo poco più della metà, il 55% dei residenti e dei commercianti. Questi sono gli effetti della moratoria Covid che era stata varata dall'amministrazione Raggi per aiutare sia le famiglie che gli imprenditori colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia. Il Campidoglio aveva quindi dato la possibilità di posticipare il pagamento delle bollette Tari che poi è stato posticipato ulteriormente. Quindi, il pagamento da dover effettuare il 15 dicembre 2021 è slittato al 15 dicembre 2022. A fine anno sarà tempo di riscossione.
Incassi della Tari in caduta libera
L’utente che voleva chiedere il differimento doveva solo compilare un form che si trovava pubblicato sul sito del Comune. Naturalmente sono state decine di migliaia le richieste giunte ad Ama. Adesso i moduli pervenuti dovranno essere analizzati uno a uno per capire quanti utenti nel frattempo hanno traslocato, hanno abbandonato la Città Eterna o sono deceduti. Anche nei mesi precedenti al 2020 gli incassi avevano subito un rallentamento. Circa un miliardo di euro i mancati introiti della Tari, tra evasione e ricorsi dei romani che non capiscono perché debbano pagare una tassa sui rifiuti quando Roma è sommersa dall’immondizia. Come dare loro torto. Fatto sta che manca un quarto della tariffa che commercianti e residenti avrebbero dovuto pagare per i “servizi offerti da Ama”.
E ci sono anche le utenze fantasma
Nel 2021 poi è il 50% degli utenti a non aver ancora pagato. Ci sono anche le ‘utenze fantasma’. In passato erano circa 100mila gli evasori totali, ovvero famiglie e esercizi commerciali che non essendosi mai autodenunciati non sono presenti nei registri di Ama. Di questi, 24mila casi erano stati scoperti in epoca Raggi, e lo scorso anno ne erano stati scovati altri 800. In particolare si tratta di utenze non domestiche riguardanti locali della Capitale.
Alcuni netturbini si erano accorti che proprietari e gestori dei negozi buttavano i loro rifiuti nei cassonetti riservati alle famiglie. Nel 2021 gli agenti accertatori di Ama hanno fatto multe per ben 6 milioni di euro. Ma non è detto che queste sanzioni verranno pagate da coloro che le hanno ricevute.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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