Roma, Lega all’attacco: "Servizi anagrafici allo sbando, elezioni a rischio"

La denuncia arriva da Fabrizio Santori, dirigente regionale della Lega Salvini Premier, che ha spiegato che gli uffici anagrafici da mesi sono soggetti a diverse problematiche

Roma, Lega all’attacco: "Servizi anagrafici allo sbando, elezioni a rischio"

A Roma elezioni comunali che si terranno il prossimo ottobre sono a rischio. Almeno questa è l’ipotesi, per certi versi clamorosa, ventilata dalla Lega. Dietro la possibilità di rinviare la tornata elettorale nella Capitale, secondo il partito guidato da Matteo Salvini, vi è al questione degli uffici anagrafici. Ma questa volta gli attacchi hacker con c’entrano. Secondo quanto denuncia Fabrizio Santori, dirigente regionale della Lega Salvini Premier, gli uffici anagrafici da mesi sono soggetti a diverse problematiche. Tra queste, ha sottolineato l’esponente leghista, vi sono il "blocco quotidiano dei programmi informatici specifici, con l'help desk a disposizione dei dipendenti che non risponde agli operatori ormai in estrema difficoltà, la gestione delle verifiche anagrafiche e il programma dei pagamenti che vanno addirittura in tilt". Non solo. Perché Santori ha anche evidenziato che "spesso compare la scritta 'siti pericolosi’". Infine, il leghista ha spiegato che esiste "una situazione imbarazzante sui cambi di residenza fermi a gennaio".

Secondo Santori tutto questo determina "gravi ritardi nell'espletamento del servizio ai cittadini e un lavoro ulteriore al termine delle operazioni di sportello". Ma l’esponente leghista ricorda che, in realtà, quelle appena citate sono solo alcune delle criticità "emerse e più volte segnalate dalle organizzazioni sindacali".

"Ma quello che davvero ci preoccupa – ha continuato - è relativo a quanto potrà accadere in vista delle prossime elezioni amministrative del 3 ottobre". Santori ha spiegato come sia noto a tutti che tra i compiti più complessi ed impegnativi dei servizi anagrafici "rientra la revisione e l'aggiornamento delle liste elettorali, garantendo a tutti i cittadini l'universale diritto di partecipare alla vita democratica del Paese". L’augurio espresso dal dirigente regionale della Lega Salvini Premier è che il sindaco Virginia Raggi "ascolti l'appello delle parti sociali risolvendo un problema in vista delle elezioni".

Non solo Roma. Nei giorni scorsi lo stesso Santori aveva duramente criticato il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per la questione dell’attacco hacker. "Ormai è tutto chiaro: l'attacco hacker al sistema informatico della Regione Lazio non era una cospirazione internazionale, né, tantomeno, un'azione terroristica: si è trattato di un'azione di volgari pirati informatici, i quali, anziché trovarsi davanti un sistema superprotetto, come si immagina debba essere quello che contiene i dati sensibili di milioni di cittadini, hanno avuto vita facilissima, penetrando senza problemi nelle difese colabrodo approntate dalla Regione Lazio", ha affermato Santori.

"Senza dimenticare- ha aggiunto- che più della metà dei sistemi informatici andati distrutti e che andranno ricostruiti con una spesa per le casse regionali ancora da quantificare ma che si potrebbe aggirare intorno ai 10 milioni di euro". Per Santori "lo scandalo vero, dunque, non è l'attacco degli hacker, che purtroppo nel 2021 rappresenta un fatto criminale di ordinaria amministrazione, ma la nullità della protezione dei dati sensibili dei cittadini e dei lavoratori della Regione Lazio".

Questo malgrado, ha poi continuato l’esponente leghista, "ci sia una società regionale che si occupa quasi esclusivamente di informatica, con dirigenti profumatamente pagati, ovviamente di stretta osservanza zingarettiana". Santori ha rimarcato che nonostante tutto ancora oggi "nessuno di loro ha lasciato il suo incarico, nessuno ha avuto la dignità di dire 'abbiamo fallito, andiamo a casa’. Tutti restano al loro posto, con la solita faccia tosta. A partire dall'inutile Zingaretti, che continua a collezionare brutte figure e clamorosi fallimenti. Sconfitto e costretto a lasciare la guida del Pd, Zingaretti dimostra ogni giorno di essere totalmente incapace di governare la Regione. Lo abbiamo visto con la vergognosa vicenda dei rifiuti di Roma, distribuiti a pioggia in tutto il Lazio, ne abbiamo avuto la conferma con l'attacco hacker".

Per Santori è arrivato il momento

che "questo signore, che per giustificare i suoi fallimenti inventa addirittura complotti internazionali, vada a casa. Zingaretti deve dimettersi subito: per il bene della Regione Lazio e dei suoi cittadini".

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