Faceva loro molte promesse, tra cui soldi, fama e ragli di ogni tipo, il tutto in cambio di un giro di prostituzione minorile sempre più vasto e sesso con loro. Che erano tutte minorenni. Accadeva circa tre anni fa, quando, in un'agenzia per modelle di Torre Gaia, a Roma, un carabiniere, che nel tempo libero faceva il fotografo, aveva organizzato, per mesi, set hard tra 15enni per consumare, talvolta, rapporti sessuali completi con le adolescenti. La condanna a sette anni di carcere, che lo vede colpevole, è arrivata in queste ore e, secondo quanto riportato da Il Messaggero, l'uomo dovrà pagare un risarcimento di 50mila euro. Nonostante si procedesse con il rito abbrevviato, il pubblico ministero, Pantaleo Polifemo, che aveva fatto arrestare l'uomo lo scorso novembre, aveva chiesto 13 anni, ridotti poi nel corso del processo.
La prostituzione minorile
I reati contestati al militare sono quelli di prostituzione minorile, induzione alla prostituzione e pedopornografia infantile. Secondo quanto ricostruito, a una di loro, in particolare, l'uomo aveva riservato un "trattamento speciale", introducendola in un giro particolare di prostituzione. In base alle accuse, l'uomo avrebbe messo a disposizione uno studio fotografico, "Lo Studio 10", in via Lasinio.
Gli "incontri" organizzati
"In particolare", si legge nelle contestazioni, "attraverso la propria attività di fotografo e facendo leva sulle aspettative di successo della ragazza che si era a lui presentata per la realizzazione di book da utilizzare nel mondo della moda o dello spettacolo, la induceva alla prostituzione proponendole di avere incontri sessuali a pagamento". Incontri, si specifica, che lui organizzava con annunci in rete. L'uomo, infatti, in rete lasciava i suoi recapiti telefonici e scriveva: "Ragazza offre un caffè in cambio di rose". Capitava che assistesse agli incontri sessuali e li filmasse, incassando così una percentuale sulle prestazioni.
L'attività del "militare fotografo" e la scoperta
Il militare fotografo si era distinto, fino al giorno dell'arresto, per aver organizzato, nel suo tempo libero, casting come "Miss Ragazza Number One", e per aver fatto beneficenza. Secondo quanto ricostruito, infatti, l'uomo aveva acquistato una carrozzina elettrica a una giovane disabile. Le prime segnalazioni nel 2016, alla stazione dei carabinieri del Divino Amore: il titolare di una palestra aveva raccontato la confidenza che le aveva fatto una delle ragazzine coinvolte, che da lui frequentava un corso di karate.
L'uomo aveva detto che la giovane aveva espresso il desiderio di imparare alcune "mosse per uccidere un uomo". Alla domanda sui motivi, la ragazzina aveva risposto così: "Volevo posare per la moda, sono finita in un giro di baby squillo".
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