È esplosa la protesta, come a Goro e Gorino. Stavolta però i residenti non si sono opposti all'arrivo di un gruppo di migranti, ma all'accoglienza di 70 rom a Torre Maura, quartiere nella periferia Est di Roma. Una rivolta tra cassonetti incendiati, quasi 300 persone in strada e panini calpestati. "Quei bastardi devono bruciare", urlava nella serata di ieri la folla all'ingresso del centro di accoglienza per casi fragili in via dei Codirossoni. "Devono morire di fame".
L'ira è scoppiata intorno alle 15 del pomeriggio di ieri quando alcuni residenti hanno visto arrivare le auto del servizio del Comune e hanno avvisato l'intero quartiere. Subito gli abitanti sono scesi in strada per impedire l'arrivo dei nomadi nella struttura che fino a qualche tempo fa ospitava i migranti nel percorso Sprar. Con loro si sono schierati anche Forza Nuova, CasaPound e Azione Frontale.
I 70 rom erano stati "assegnati" alla struttura di Torre Maura dopo la chiusura di un altro centro di accoglienza a Torre Angela. Ma "l'ennesima decisione presa dall'alto" e il "difetto di comunicazione" hanno fatto infuriare i cittadini. Che temono per la propria sicurezza. "I rom rubano - dice una residente a Repubblica - ho paura che mi entrino in casa, qui abbiamo già tanti problemi".
"Si tratta di una decisione calata dall'alto senza considerare le reali necessità degli abitanti del quartiere", diceva ieri sera Maria Vittoria Molinari, del comitato di quartiere e rappresentante di Asia Usb (Unione sindacale di base). "Lottiamo da sempre per i diritti di tutti, soprattutto dei più fragili, ma l'ennesima decisione calata dall'alto la percepiamo come una ulteriore presa in giro nei confronti degli abitanti di un quartiere dove i problemi sono già tanti".
Nella notte un lungo vertice in Municipio ha portato alla svolta. Le proteste dei cittadini hanno colto nel segno: i 70 nomadi verranno ricollocati in altre strutture di Roma.
A deciderlo sono stati il presidente del VI municipio, Roberto Romanella, il capo di gabinetto di Virginia Raggi, Stefano Castiglione e la dirigente dell'Ufficio rom. Tra sette giorni la questione dovrebbe essere risolta. Altrimenti, promettono abitanti e sigle di destra, potrebbe riesplodere il dissenso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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