È finalmente finito il lungo incubo in cui una donna rumena di 34 anni era stata obbligata a vivere dal compagno e connazionale di un anno più giovane di lei.
La sua storia travagliata ha avuto inizio con una convivenza in Inghilterra, successivamente in Spagna ed infine a Roma. Ma quello che era cominciato come un rapporto normale si era in breve trasformato in una squallida prigionia condizionata da una forte sudditanza.
Il 33enne, infatti, aveva iniziato a costringere la donna, con continue minacce e vessazioni, a prostituirsi per procacciare denaro. Era lui stesso a preoccuparsi di fissare gli incontri, di accompagnarla sul posto e di impossessarsi immediatamente dei compensi.
Alla compagna, il rumeno garantiva solo i beni di prima necessità, tenendo per sé tutto il resto ed impedendole di uscire di casa per fare qualsiasi altra cosa che non fosse il suo “lavoro”.
Con il denaro incassato, il 33enne era arrivato addirittura a prendere in affitto un’abitazione, così che la donna potesse ricevervi i clienti giorno e notte, a qualsiasi orario. Ovviamente, anche in questo caso, per evitare qualsiasi rischio di fuga o di richiesta d’aiuto da parte della compagna, il rumeno la teneva sotto stretta sorveglianza.
Stremata dalla situazione, la 34enne ha tentato negli scorsi giorni di fronteggiare l’uomo, chiedendogli di restituirle i documenti e di poter lasciare quella vita, ma l’unica replica ricevuta erano state intimidazioni e botte.
Ecco perché, approfittando di un attimo di distrazione del suo carceriere, la donna è riuscita a contattare le forze dell’ordine ed a chiedere aiuto.
Una volta liberata la rumena, gli agenti hanno perquisito l’appartamento e, dopo il suo ritorno, anche il 33enne. Addosso aveva i documenti della compagna, scortata poi al pronto soccorso per degli accertamenti.Lo straniero è finito dietro le sbarre con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
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