Serena Mollicone, il padre Guglielmo colpito da infarto

Il padre di Serena Mollicone, la giovane uccisa ad Arce in provincia di Frosinone, ricoverato d’urgenza nel capoluogo ciociaro dopo un arresto cardiaco

Serena Mollicone, il padre Guglielmo colpito da infarto

Una brutta notizia che piove dalla Ciociaria. Guglielmo Mollicone, il papà di Serena, la ragazza uccisa 18 anni fa ad Arce, si è sentito male ed è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Frosinone. L’uomo sarebbe in gravi condizioni, probabilmente a causa di un infarto. È ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione del Fabrizio Spaziani. Tra i primi ad arrivare in ospedale, il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Fabio Cagnazzo.

Secondo le prime indiscrezioni trapelate, l’anziano maestro sarebbe rimasto vittima di infarto che ha provocato un arresto cardiocircolatorio. Rianimato con defibrillatore è arrivato in ospedale privo di conoscenza. Il procuratore capo di Cassino, Luciano d’Emmanuele, che ha fortemente voluto il proseguimento delle indagini che hanno portato a indagare 5 persone, tra cui l’ex maresciallo della caserma di Arce e due carabinieri, ha così dichiarato: “Sono profondamente addolorato per quanto accaduto a Guglielmo. Spero che riesca a superare questo terribile momento”.

Fra qualche mese, intanto, potrebbe cominciare il processo sull’omicidio di sua figlia. Il Gup dovrà decidere se rinviare a giudizio la famiglia Mottola: l’ex maresciallo dei carabinieri Franco, la moglie e il figlio Marco, indagati per la morte di Serena. Il 13 novembre scorso era stata convocata l’udienza preliminare, ma è stata poi rinviata al 15 gennaio a seguito di un difetto di notifica alla vedova del brigadiere, Santino Tuzzi, morto in circostanze misteriose. Il Gup, Domenico Di Croce, dovrà dunque decidere se rinviare a giudizio per concorso in omicidio la famiglia Mottola, mentre il maresciallo Vincenzo Quatrale è sotto accusa per istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi. L’appuntato Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.

La giovane Serena Mollicone scomparve il primo giugno del 2001 ad Arce, provincia di Frosinone, e venne ritrovata morta due giorni dopo nel boschetto dell’Anitrella. Frazione di un paese vicino. La testa della ragazza, sulla quale era presente una vistosa ferita vicino all’occhio sinistro, era stata avvolta in un sacchetto di plastica, mentre le mani e i piedi erano legati con scotch e filo di ferro. Naso e bocca erano stati avvolti da diversi giri di nastro adesivo, il che dovette causarle la morte per asfissia dopo una lunga agonia.

Nel 2008, dopo sette anni, le indagini portarono alla caserma di Arce dove Serena entrò intorno alle 11 del giorno della sua scomparsa e nessuno la vide uscire.

Il corpo fu trovato dal brigadiere, Santino Tuzi, che poi si tolse la vita dopo due giorni dall’ultimo colloquio con gli inquirenti. Ora la brutta notizia investe il padre di Serena, Guglielmo. Da 18 anni in attesa di giustizia.

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