"Siccità, pronti a ridurre l'acqua nelle case"

Acea e Campidoglio potrebbero prendere a breve dei provvedimenti per cercare di arginare la crisi dovuta alla siccità. Il governatore Zingaretti firmerà la richiesta di calamità naturale

"Siccità, pronti a ridurre l'acqua nelle case"

A breve potrebbe essere deciso di ridurre l’acqua nelle abitazioni della Capitale. La mancanza di precipitazioni e il caldo record delle ultime settimane, con conseguente abbassamento del livello dell’acqua di fiumi e laghi, potrebbe portare Acea e il Campidoglio a prendere alcuni provvedimenti. Sul tavolo c’è la possibilità di ridurre la portabilità dell'acqua ai piani alti dei condomini, la sospensione dell'erogazione nelle ore notturne e autobotti nei quartieri dove solitamente scarseggia il flusso idrico.

Niente pioggia per altri 15 giorni

Secondo le previsioni metereologiche, nelle prossime due settimane Roma dovrebbe rimanere ancora all’asciutto e le temperature supereranno i 34 gradi, rendendo ancora più grave l’emergenza siccità. L’azienda ha precisato, come già aveva fatto il sindaco capitolino Roberto Gualtieri subito dopo la riunione in Prefettura di lunedì scorso, che “non c'è alcun rischio di dover procedere a turnazioni e altre forme di razionamento” in quanto, in seguito agli investimenti fatti sulle tubature,“la dispersione idrica è ridotta al 28% mentre tre anni fa erano superiori al 42%”. La dispersione sarà anche migliorata, ma la siccità registrata quest’anno è ben peggiore rispetto a quella del 2017, quando nelle case venne sospesa l’acqua a rotazione, vennero chiusi i nasoni e nel lago di Bracciano vennero fatti dei prelievi d'emergenza.

Nella giornata di oggi, come riportato dal Corriere della sera, il presidente del Lazio Nicola Zingaretti firmerà la richiesta di calamità naturale che, se accettata, porterà le aziende di erogazione, come appunto Acea, a poter ridurre la portabilità senza dover chiedere prima autorizzazioni. In più, nel momento in cui il governo dovesse accettare la richiesta, dovrebbero arrivare anche i fondi e l'aiuto da parte della Protezione Civile. Intanto, ieri si è tenuta la riunione dell'Osservatorio sull'emergenza siccità, alla quale hanno partecipato Regione, Enel, Terna, i consorzi di bacino e gli agricoltori. Il responsabile dell'Autorità di Bacino, Erasmo D'Angelis, ha spiegato che “la situazione è di allarme rosso per l'agricoltura e di massima allerta per l'acqua potabile”.

In forte crisi l'agricoltura

La crisi di acqua sta riguardando per il 20% l'uso domestico e per l’80% l'agricoltura. Sono al limite i coltivatori della Capitale che risulta essere la città agricola più grande d'Europa, che conta ben 60mila ettari di terreni coltivati. Le aziende coinvolte sono 2.500, per un totale di 15mila addetti. A causa della crisi dell’acqua la Coldiretti ha fatto una stima di decine di milioni di perdite. Maggiormente colpita risulta essere la fascia costiera a causa, come spiegato da D’Angelis,“della salinizzazione delle falde che hanno subito la penetrazione di acqua salmastra”. Si tratta di un fenomeno che avviene nel momento in cui si esauriscono le falde dolci per mancanza di precipitazioni. I maggiori problemi, che possono diventare strutturali, riguardano il litorale di Ostia e Fregene fino a Tarquinia.

Come reso noto dai dati elaborati dall’Osservatorio, “il Tevere sta scorrendo a una media tra 70 e 100 metri cubi al secondo”. La portata è ben al di sotto di quella del 2017, quando scorreva a 270. Il fiume risulta essere adesso più basso di un metro anche dentro Roma.

Basti pensare che nei pressi di ponte Vittorio sono riemersi i resti del vecchio ponte neroniano. I laghi non stanno certo meglio, dato che tutti sono sotto i 60 centimetri. Dall’inizio del 2022 sono caduti solo 137 millimetri di pioggia, contro i 357 di media degli ultimi 16 anni.

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