Ancora polemiche sul termovalorizzatore, voluto dal sindaco romano Roberto Gualtieri, con il M5s che non intende arretrare nemmeno di un centimetro. Durante la seduta capitolina di ieri, martedì 10 maggio, i grillini sono arrivati in aula indossando delle magliette con la scritta nero su bianco ‘no inceneritore’, e giallo su nero ‘sì alla transizione ecologica’. Si tratta delle stesse magliette che sono state utilizzate dai pentastellati per raccogliere le firme in giro per Roma. Una raccolta firme è prevista anche a Santa Palomba, proprio il luogo dove dovrebbe venire realizzato il termovalorizzatore.
“Pronto a incatenarmi al cantiere”
E c’è anche chi è disposto a incatenarsi pur di fermare i lavori. In una nota, il consigliere capitolino del M5S Paolo Ferrara ha infatti spiegato: “Vogliamo una economia circolare e vogliamo difendere la transizione ecologica. Loro hanno già deciso di scartare tutte le alternative e hanno scelto gli interessi di alcuni a discapito della salute dei romani. L'inceneritore che ci costerà 700 milioni di euro, non serve a risolvere l'immondezzaio in cui si trova Roma ora, ma a bruciare rifiuti nel 2033 e per il ventennio successivo. Un investimento sbagliato, insalubre e che farà perdere denaro ai cittadini romani e ne metterà tanto altro nelle tasche di speculatori senza scrupoli. Lo dico chiaro e tondo: sono disposto a incatenarmi al cantiere per impedire questo scempio". Il pentastellato ha poi aggiunto: "Qualcuno pensa che questo progetto infame si possa fermare con le chiacchiere, ma non si accorge che sta minando le basi di un futuro sostenibile per le nuove generazioni; con chi ha già deciso il male si risponde con fermezza e non con i giochi di parole”.
La posizione dei calendiani
L'assessore alla Transizione ecologica della Regione Lazio Roberta Lombardi si è detta contraria al termovalorizzatore ma comunque disposta a un confronto con il sindaco. La presa di posizione dei 5stelle non è certo piaciuta ai calendiani che fin dall’inizio si sono detti a favore dell’impianto. I consiglieri della 'lista Calenda sindaco' hanno così commentato: "Ora che una soluzione si intravvede, Virginia Raggi vorrebbe condannare la capitale a restare un immondezzaio indegno di una capitale europea". Hanno poi continuato ricordando che la giunta Raggi ha inviato i rifiuti romani ai termovalorizzatori e alle discariche di mezza Italia e anche all'estero, e che adesso vuole invece negare alla città di dotarsi di un impianto moderno per chiudere il ciclo dei rifiuti, abbassare la tari più cara d'Italia e ottenere un vantaggio economico dal trattamento dell'indifferenziata.
Il sindaco del capoluogo piemontese appoggia Gualtieri
Anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha voluto dare il proprio sostegno a Gualtieri. Il primo cittadino del capoluogo piemontese ha infatti detto al Messaggero che il termovalorizzatore di Torino è entrato nel suo decimo anno di vita e che il bilancio “è sicuramente positivo sia da cittadino che da Primo cittadino. Ma lo è soprattutto per l’ambiente, e i dati dell’Arpa lo dimostrano, e per i 2,7 Megawatt-ora di energia elettrica recuperata in questi anni e immessi nella rete cittadina”. Sulla raccolta firme lanciata dai pentastellati Lo Russo ha tenuto a dire che chi sostiene che un impianto di termovalorizzazione non sia parte dell’economia circolare, sta facendo una polemica strumentale e scientificamente falsa, in quanto l'impianto serve a distruggere un rifiuto che non è differenziato.
Rivolgendosi infine a Gualtieri ha consigliato al sindaco capitolino di “andare dritto e pensare al futuro dei cittadini romani, e non guardare a queste polemiche perché oggettivamente un intervento come quello che ha in mente cambierà il volto della città.
Fare il sindaco di una grande città, specie a Roma, è il mestiere più difficile del mondo. Ha tutto il mio sostegno e il mio supporto. Sono certo che i romani alla fine capiranno e lo ringrazieranno proprio com’ è capitato a Torino”.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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