Una truffa architettata nei minimi particolari quella messa a segno da alcuni amministratori di sostegno nei confronti dei loro assistiti. Il piano era quello di ingannare persone anziane saccheggiandole delle loro proprietà immobiliari. Il raggiro è stato scoperto dalle forze dell’ordine e due persone, un avvocato e un imprenditore, sono state già condannate a tre anni e a tre anni e otto mesi di carcere. Un altro amministratore di sostegno è stato rinviato a giudizio. Gli imputati, come riporta il quotidiano Il Tempo, erano soliti agire nei confronti dei malati terminali ai quali facevano vendere le nude proprietà. Atti vili nei confronti di persone inermi, spesso incapaci di intendere e di volere, truffati proprio da coloro che dovevano difendere i loro interessi.
Il giudice per le indagini preliminari ha evidenziato come gli amministratori di sostegno escogitavano ogni stratagemma per imbrogliare i proprietari degli immobili. Un avvocato, addirittura, si sarebbe fatto emettere da società riconducibili all'altro imputato fatture false per svariate migliaia di euro al mese, relative a prestazioni effettuate da infermieri e badanti, ma in realtà mai avvenute. In altri casi gli amministratori pagavano più volte le stesse prestazioni.
Eclatante la vicenda di una 84enne, alla quale sono stati trafugati ben 62mila
euro in otto mesi, con la giustificazione di spese mediche e di assistenza. Lo stesso metodo veniva utilizzato anche per gli immobili, che venivano in maniera illegale sottratti ai legittimi proprietari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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