Sgarbi e quel sondaggio per la "presa" di Roma: "Sfido Bertolaso e Calenda"

Vittorio Sgarbi vuole correre come sindaco di Roma e ha deciso di commissionare un sondaggio per tastare il polso delle possibilità per le candidature di Bertolaso, Raggi e Calenda

Sgarbi e quel sondaggio per la "presa" di Roma: "Sfido Bertolaso e Calenda"

Vittorio Sgarbi sindaco di Roma? Sembra che sia ben più di un'ipotesi. Il critico d'arte fa sul serio e ha deciso di iniziare a testare le preferenze dei cittadini della capitale. Non sarebbe certo la prima esperienza per lui, che attualmente è prio cittadino di Sutri, un piccolo centro abitato della provincia di Viterbo. Certo, Roma è ben altra cosa ma Vittorio Sgarbi sembra deciso a concorrere e sta già iniziando a sondare il terreno per capire quali possono essere i reali ma4rgini di riuscita per questa impresa. "Ho commissionato un sondaggio a Mannheimer, me lo darà tra una settimana", ha dichiarato in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Riformista.

Il suo obiettivo è quello di sondare "il consenso di Guido Bertolaso, il mio, quello di Virginia Raggi e di Carlo Calenda, così sapremo da subito chi ha davvero chance. Io penso di stare, da solo, sopra al 20%". Com'è abituato a fare ormai da molti anni, Vittorio Sgarbi non si nasconde dietro un dito e sembra abbastanza ottimista sulle sue possibilità di elezione. Sta già lavorando al suo manifesto elettorale come battitore libero e questo potrebbe rappresentare un ostacolo alla sua corsa all'ufficio del primo cittadino di Roma. Ma Sgarbi non demorde e ha grandi idee per far risorgere Roma dalle sue ceneri, ridandole il lustro e la grandezza che merita.

I grandi partiti non hanno ancora scelto i loro candidati e lo scacchiere dev'essere ancora definito. Il centrodestra sta cercando il suo candidato, così come il Partito democratico, che però potrebbe allearsi con il Movimeno 5 Stelle per appoggiare la ricandidatura di Virginia Raggi. Vittorio Sgarbi, però, si sta muovendo e nei giorni scorsi avrebbe parlato con Giorgia Meloni. "Il mio nome è quello del candidato ideale in fase-Covid: questa sarà una campagna tutta mediatica, molto più televisiva che territoriale. E io in tv non ho rivali. Ma voglio andare anche nei quartieri, in periferia e semi-periferie. Dove comunque quando giro mi riconoscono tutti. Non so se Raggi o Calenda lì hanno la mia stessa accoglienza", ha affermato con sicurezza il critico d'arte.

Se dovesse diventare sindaco della Capitale, Vittorio Sgarbi non avrebbe dubbi su quale sarebbe una delle prime mosse per cambiare il volto della città: "voglio rendere gratuiti i musei civici. Voglio creare la movida dei musei, farli vivere a tutte le ore. La conoscenza dei beni culturali, come quella che avviene nelle biblioteche, deve essere gratuita e anzi incentivata da tutti".

A livello politico, invece, Vittorio Sgarbi è pronto a circondarsi di esperti: "Voglio formare una squadra di figure competenti, mettere i migliori cervelli a lavorare sul problema. Far parlare chi ne sa. Serve un Parlamentino, una struttura agile fatta di meta-assessori che dialoghino con la giunta al di fuori della burocrazia".

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