Rossi ha fretta, blitz in Procura Del Neri e Donadoni in caserma

Il commissario a colloquio con i magistrati romani che hanno poi sentito l’ex tecnico palermitano. L’ex livornese dai carabinieri per l’inchiesta napoletana

Gian Piero Scevola

Guido Rossi in Procura a Roma a piazzale Clodio non è una novità anche se, coi tempi che corrono, un certo allarmismo potrebbe crearlo. Nessuna paura però, perché il Commissario straordinario della Federcalcio, reduce dall’incontro del giorno prima con i vertici Uefa a Monaco di Baviera, nel primo pomeriggio di ieri si è incontrato con i pm Rodolfo Sabelli e Giuseppe Cascini che indagano sulla scalata di Stefano Ricucci a Rcs. Niente a che vedere col calcio ma, visto che era lì, un «incontro di cortesia» non si nega mai.
Così è stato infatti definito il faccia a faccia che Rossi ha avuto con i magistrati Luca Palmara e Maria Cristina Palaia, titolari dell’inchiesta sulla Gea World. Pochi minuti, una chiacchierata riservata, lontana da occhi e soprattutto orecchie indiscrete, fruttuosa però perché Rossi, coi modi spicci e la sobrietà che lo contraddistinguono, ha fatto il punto della situazione, chiedendo ai pm di avere presto le carte delle indagini sulla società di procuratori sportivi creata dai figli di papà. Allo stato delle indagini, comunque, la Procura di Roma non può trasmettere gli atti della sua inchiesta alla Figc e per farlo dovrà attendere la chiusura delle indagini con il deposito degli atti. Cortese ma ferma la richiesta di Rossi: facciamo in fretta, perché i tempi sono molto stretti e anche perché l’evidenza dei fatti è davvero grande e incontrovertibile. Perfetta sintonia dunque tra i giudici di Roma (ma anche con quelli di Napoli) da parte del Commissario straordinario che, in virtù di questi contatti, può davvero sperare di avere in tempi brevi tutti gli atti e permettere alla giustizia sportiva, la Caf in prima istanza e la Corte Federale come appello, di concludere l’iter giudiziario entro la fatidica data del 25 luglio, termine ultimo per presentare all’Uefa la classifica definitiva della serie A con le 7 squadre (4 in Champions e 3 in Uefa) da iscrivere alle coppe europee. Urgenza che necessita di un’ulteriore accelerata perché Francesco Saverio Borrelli è intenzionato a chiudere l’istruttoria sportiva entro la prossima settimana, ovvero venerdì 16 giugno, per trasmettere la relazione motivata al Procuratore federale Stefano Palazzi.
Congedato Rossi, alle 17 il pm Palamara ha sentito per due ore Luigi Del Neri, ex allenatore della Roma poi passato al Palermo, legato alla Gea (venne accompagnato a Palermo da Massimo Brambati, uomo di fiducia di Alessandro Moggi). Accompagnato dall’avvocato Roberto Tropenscovino, Del Neri ha detto di essere deluso e di avere intenzione di revocare la procura alla Gea. Tra gli argomenti oggetto di domande a Del Neri, anche il contenuto di alcune conversazioni telefoniche intercettate tra Franco Zavaglia e Massimo Brambati.
Del Neri era reduce da un altro interrogatorio, come persona informata sui fatti, avvenuto nella caserma dei carabinieri di via in Selci, su richiesta dei pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci che sul calcio hanno in corso un’altra indagine. In caserma sentito anche il bresciano Gigi Di Biagio su alcuni episodi poco chiari emersi nel corso dell’inchiesta sul «sistema Moggi».

I carabinieri della capitale hanno raccolto in mattinata la testimonianza dell’ex tecnico del Livorno, Roberto Donadoni e nel pomeriggio quelle di allenatori, giocatori e accompagnatori di Salernitana e Brescia, rispettivamente Eugenio Caligiuri e Angelo Gregucci da parte campana e i bresciani Edoardo Piovan, Alberto Cavasin e Omar Milanetto. La Procura di Napoli è intenzionata a mantenere l’inchiesta, sollevando conflitto di competenza in Cassazione, malgrado De Santis abbia chiesto di trasferirla a Roma.

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