Parigi - Aveva ucciso il proprio compagno di cella per poi divorargli un polmone. E' stato condannato ad altri trent'anni di carcere il detenuto cannibale Nicolas Cocaign, al termine del processo in Assise di Seine-Maritime. Il cannibale aveva, infatti, ucciso il proprio compagno di cella Thierry Baudry nel carcere di Rouen, nel gennaio del 2007.
Niente ricovero psichiatrico La difesa, chiedendone il ricovero psichiatrico, aveva puntato sull’incapacità di intendere e volere dell’uomo che ha ammesso di aver aperto il torace della sua vittima con una lama di rasoio per prendere quello che riteneva fosse il cuore, ma in realtà era il polmone. "Ha ucciso perché folle, completamente folle", ha detto l’avvocato difensore di Cocaign, Fabien Picchiottino, rivolgendosi alla madre della vittima che era presente in aula e che, nella stessa prigione di Rouen, ha perso un altro figlio, morto suicida nel 1998. Ma Elisabeth Pelsez, la pubblica accusa che aveva chiesto l’ergastolo, ha ribattuto: "Un uomo che sprofonda nell’orrore non è necessariamente ammalato".
L'imputato: "Nessuno mi ha ascoltato" "Nessuno mi ha ascoltato, ho chiesto tante volte aiuto, spiegando che potevo diventare pericoloso", ha affermato l’imputato di 38 anni. "Allora ho agito e così mi hanno preso sul serio", ha aggiunto Cocaign che nel 2007 stava scontando a Rouen una condanna per tentato stupro.
Presente alla lite scoppiata tra Cocaign e Baudry per la pulizia della cella c’era anche un altro detenuto, David Lagrue, che ha assistito impotente all’orrore e che si è suicidato nel novembre del 2009 nel carcere di Evreux dove era stato trasferito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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