«Mio figlio Manuel con Rozzano non ha mai avuto niente a che fare, qui non conosceva nessuno. Il sindaco dice che è un posto sicuro? Provi ad andare in giro lui alle 3 di notte...», Angela, la mamma di Manuel Mastrapasqua, sfoga rabbia e dolore ai microfoni di Mediaset. Parla sotto casa, dopo che il killer reo confesso di suo figlio è stato arrestato dai carabinieri. È un 19enne, Daniele Rezza, che abita anche lui a Rozzano. La donna ha altri due figli. Il maggiore, ucciso con una coltellata per rubargli un paio di cuffie da 15 euro, aveva 31 anni. Il marito è morto anni fa.
«Manuel a Rozzano non conosceva nessuno - spiega Angela Mastrapasqua -, come me. Ha quattro o cinque amici di Rozzano, persone come si deve. Il sindaco dice che Rozzano è un posto sicuro? Vada lui in giro alle 3 di notte dove non c'è nessuno in giro... Le pattuglie sì, due volte mi è capitato: Sono tornata alle 3 e mi hanno fermato, in macchina. A me che sono una donna... Dopo quello che è successo, tutti a Rozzano hanno pensato agli extracomunitari, quella gente lì, invece pare che sia un ragazzino di 19 anni e il papà ha cercato di farlo scappare, gli ha lavato i pantaloni. Doveva portarlo in caserma o ammazzarlo di botte lui stesso a suo figlio». Aggiunge la donna: «Ho saputo che il papà di questo animale ha cercato di farlo scappare, gli ha lavato i pantaloni. Questo papà deve sapere, so che è di Rozzano, che io non so quanto andrò avanti, ma che io non ho più mio figlio. Perciò io non so se riuscirò a controllarmi, anche se ho altri due figli. Lo dico qui davanti a mio figlio, non so neanche quanto andrà avanti lui... Voglio che questo lo sappia lui e la sua famiglia. Suo figlio deve stare in carcere ma lui no e a meno che non vengano qua in ginocchio a chiedere perdono, io andrò a cercarlo».
E la sorella di Manuel, Marika: «L'ergastolo lo paghiamo noi a vita, non lui. Gli daranno 15 o 20 anni, si è costituito ma in realtà è scappato, non è andato in caserma da qua. Manuel era un bravo ragazzo, non faceva del male a nessuno, sempre positivo, era una persona tranquillissima, riservata». Il sindaco di Rozzano Gianni Ferretti risponde alle nuove polemiche: «Alle 3 di notte non c'è in giro nessuno per Rozzano, quello che è accaduto è dovuta alla follia di un singolo che ha ammazzato un'altra persona per una cuffietta da 20 euro. Se si vuole dire che Rozzano è una città criminale, allora sono io che non capisco nulla, mi chiedo però come si faccia a prevenire la follia umana.
Che ci sia un problema di criminalità è sicuramente vero, ma come c'è in tantissimi Comuni della provincia milanese. Problemi di notte? Dalle email che ricevo, è soprattutto perché ci sono schiamazzi. Io credo di conoscere la mia città, ci vivo dal 1967, poi se c'è una realtà a me sconosciuta faccio ammenda».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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