Caro diario, a Neustift sembra di essere sbarcati sulla luna. Se a Genova c'è un caldo opprimente, qui al mattino ti svegli con 13 gradi. Tira un'aria diversa anche tra i tifosi. Quelli rimasti a casa mugugnano per la partenza di Sokratis e per quella possibile di Sasà Bocchetti. I genoani che hanno seguito la squadra a Neustift, invece, hanno una totale fiducia nelle mosse di Enrico Preziosi. «Se Bocchetti va via, non ci strappiamo i capelli, perché ne arriva sicuramente un altro - dice Gianni Podestà al suo sesto ritiro -. Questo Genoa mi convince moltissimo. Eduardo è un gran portiere e Toni non mi sembra che sia venuto qui a svernare, lo vedo motivato. Ranocchia inoltre è più forte di Bonucci. Cosa manca? Un bel centrocampista. Boateng non ci serve, ha ragione Gasp. Molto meglio Veloso».
Giacomo concorda e si spinge oltre: «Se ci dessero tutti quei soldi per Bocchetti, io lo lascerei andare. Con un acquisto in mezzo al campo siamo da scudetto». Pessimisti? Tiè. Laura e Arcangela sposano la stessa linea: «Ci fidiamo ciecamente di Preziosi. Se parte Bocchetti, ne arriva uno più forte».
Già, Bocchetti. L'offerta dello Zenit è allettante per lui come per il Genoa. Il club rossoblù la sta valutando, a Neustift nel pomeriggio è arrivato il direttore generale Fabrizio Preziosi. Sono attese novità. Bocchetti è combattuto perché lo Zenit, oltre a molti soldi, gli darebbe l'opportunità di giocare i preliminari di Champions League, ma restando al Genoa non perderebbe la Nazionale.
Intanto per il passaggio di Robert Acquafresca alla Lazio (prestito con diritto di riscatto) manca solo la firma del giocatore, anche se il Cagliari non molla la presa. Magnus Troest intanto è passato all'Atalanta, sempre in prestito. Alla fine dell'allenamento ha parlato Gergely Rudolf, l'attaccante ex Debrecen che il Genoa ha preso a parametro zero lo scorso inverno. In questo periodo Rudolf è sotto esame. Sarà Gasperini a decidere dopo il ritiro se può essere utile alla causa del Grifo e diventare uno dei possibili vice Toni. Gergely si sta applicando moltissimo per convincerlo. «Voglio fare tutta la preparazione con la squadra - dice nel suo italiano già buono -. La concorrenza degli altri attaccanti non mi spaventa. Da tutti imparo qualcosa. Posso giocare sia al centro che a sinistra. In Ungheria qualche volta l'ho fatto e mi sono trovato bene». Gergely non sembra accusare neppure la fatica: «Sapevo che in Italia si lavorava di più. Ho giocato otto anni a Nancy e la preparazione è simile».
Rudolf è appassionato d'arte, come la moglie Sofia che studia architettura. Genova lo intriga, anche se per comodità sta cercando casa vicino al campo d'allenamento di Pegli. Parla francese, inglese e adesso anche italiano. «Sono andato a scuola quattro mesi», racconta nella sua prima intervista con la maglia rossoblù. Con quella del Debrecen in tre anni ha segnato 25 gol in campionato, due alla Fiorentina in Champions League, uno (in 11 gare) con la sua Nazionale. Calcio, ma non solo. «Mi piace molto la pallanuoto, so che in Liguria giocano Benedek e Kasas. Andrò a vederli». Adora la pasta e anche la pizza «ma questa non si può mangiare troppo
».
Fari puntati anche su Diego Polenta, il difensore della Primavera che è andato in ritiro con i grandi: «Devo sfruttare questa opportunità.
Intanto c'è da registrare il primo infortunio della stagione 2010/ 2011. Lo ha subito Rodrigo Palacio: affatticamento al compartimento laterale del ginocchio.
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