La nuova Russia mette paura all’Europa. Il poker all’esordio alla Repubblica Ceca ha dato convinzione almeno quanto il tris all’-Italia. Nuova nella filosofia ma non nei nomi perché il gruppo è praticamente lo stesso che quattro anni fa si fermò in semifinale contro la Spagna. Una generazione di trentenni arrivati all’ ora o mai più che sembra pronta all’impresa. A fare la differenza il vero nome nuovo: Dzagoev da Beslan che con una doppietta ai cechi ha oscurato capitan Arshavin. 22 anni del Cska Mosca, un gol all’Inter in Champions, con il contratto in scadenza. Su di lui gli occhi dei grandi club.Ma il suo trasferimento all’estero sarebbe l’eccezione in una nazionale fatta in casa. Ventuno dei 23 di Dick Advocaat militano nella Premier russa. I protagonisti con Dzagoev sono i Denisov e i Shirokov (2 gol all’Italia e 1 ai cechi) più dei big «rimpatriati», tornati a giocare in patria, come Zhirkov, Arshavin e Pavlyuchenko.
Potenza dei rubli riversati nel pallone che hanno portato al clamoroso trasferimento di Eto’o, oltre agli ingaggi di tanti stranieri. A conferma che non solo i soldi sono appetibili ma anche il campionato che ha cambiato format per allinearsi al resto d’Europa: non si disputa più nell’anno solare. Una crescita esponenziale. Favorita anche dall’apporto dei tecnici stranieri come Spalletti. Non un caso che Dick Advocaat abbia trapiantato in blocco in nazionale il centrocampo dello Zenit. In una nazionale autoctona l’anomalia è proprio l’allenatore straniero.Una scelta di continuità visto che è l’erede di Guus Hiddink: da un olandese a un altro olandese per tornare sul trono europeo dopo 42 anni. Lui ci crede ma predica calma. Dzagoev dopo la vittoria coi cechi ha detto:«Altre cinque e siamo campioni». Subito richiamato all’ordine: «Le coppe si alzano alla fine dei tornei, non all’inizio».Anche perché lui Advocaat pensava già all’insidiosa sfida di oggi con la Polonia. Non solo la padrona di casa, ma anche la «nemica» politica e religiosa di sempre. Rivalità che sconfina pericolosamente nello sport. Perché la Russia del calcio ha preso il bello ma anche il brutto. Come la violenza dei tifosi che lanciano fumogeni e picchiano steward, film già visto a Euro2012.
Il livello di guardia è altissimo anche perché i russi vogliono marciare verso lo stadio di Varsavia per celebrare la festa nazionale dell’Indipendenza.
Dopo si potrebbe già festeggiare anche la qualificazione ai quarti. Advocaat dice che non sarà facile. Ma la Polonia non può far paura a questa Russia che vuole gettare le basi del colpo grosso proprio in casa della nemica storica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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