S. Raffaele, i pm di Milano chiedono il fallimento Il 12 ottobre l'udienza

Bruti Liberati: "Bisogna arrestare ulteriori dissipazioni patrimoniali e perseguire l'interesse di creditori, dipendenti, collaboratori e utenti"

S. Raffaele, i pm di Milano 
chiedono il fallimento 
Il 12 ottobre l'udienza

Milano - I pm Laura Pedio e Luigi Orsi hanno presentato l'istanza di fallimento per la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor. Il Tribunale fallimentare di Milano ha così fissato l'udienza per il 12 ottobre.

La richiesta è stata presentata, secondo la Procura, anche per tutelare maggiormente i creditori che in questo modo riceveranno tutti uno stesso trattamento e per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente. Sulla clinica pesano infatti un miliardo e mezzo di debiti in gran parte con il sistema dei fornitori e per 300-400 milioni di competenza delle banche. Entro il 10 ottobre il nuovo Cda dell'ospedale dovrà depositare la proposta di concordato preventivo. E' probabile quindi che la richiesta di fallimento venga subordinata all'eventuale raggiungimento di un accordo. Rimarranno comunque in piedi i reati fallimentari, per i quali la procura potrà indagare gli eventuali responsabili. 

Come sostiene il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, il fallimento è stato chiesto per "arrestare ulteriori dissipazioni patrimoniali" e per "perseguire l’interesse pubblico" di "creditori, dipendenti, collaboratori e gli stessi utenti del servizio sanitario gestito dalla Fondazione".

Per Bruti Liberati, inoltre "dagli atti acquisiti emerge lo stato di insolvenza della Fondazione, dato non controverso tanto che il Cda ha pubblicamente dichiarato di voler presentare un ricorso per l’ammissione al concordato preventivo, proposito che fino ad ora non risulta essersi concretato".

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