Bagdad - L'alto tribunale speciale di Bagdad ha formalmente pubblicato oggi la sentenza che ha confermato in secondo grado il verdetto di colpevolezza per crimini contro l'umanità pronunciato due giorni fa a carico di Saddam Hussein. Respinto il ricorso dell’ex rais: è esecutiva a tutti gli effetti la condanna a morte dell'ex dittatore iracheno, il provvedimento non più impugnabile. Il provvedimento reca la firma del giudice Arif Abdulrazzak Shaheen, presidente della corte d'appello penale che ha emesso l'estremo verdetto; con la sua pubblicazione si è aperto l'iter procedurale che in base alla legge dovrebbe portare all'esecuzione di Saddam, mediante impiccagione, nel termine massimo di trenta giorni.
2 gennaio La condanna a morte di Saddam Hussein potrebbe essere eseguita il 2 gennaio, alla vigilia dell'arrivo della nuova maggioranza democratica al Congresso degli Stati Uniti. Lo sostiene uno dei legali dell'ex rais, Ahmet Essadik, citato dal quotidiano francese "Le Parisien": "A mio giudizio l'esecuzione potrebbe avere luogo il 2 gennaio. Dopo sarà più difficile, perchè i democratici americani assumeranno il controllo delle Camere il 3 gennaio". Lo stesso Essadik avverte che la condanna a morte per impiccagione di Saddam Hussein provocherà "l'anarchia totale in Iraq e solo la pressione della comunità internazionale" sull'amministrazione Bush potrebbe evitare di mandare al patibolo l'ex rais.
Talabani Il presidente dell'Iraq, il leader curdo Jalal Talabani, si è sempre detto contrario alla pena capitale per il rais, ma ha accettato di non interferire e di autorizzare uno dei propri vice a controfirmare il decreto di approvazione , che sarà poi trasmesso alla Direzione Generale dei Penitenziari affinché ordini a sua volta di provvedere materialmente a giustiziare il condannato.
Il testimone si sposa Intanto uno dei testimoni chiave del processo a Saddam Hussein per la strage di Dujail, Jawad Abdul Aziz, intende sposarsi lo stesso giorno in cui l'ex rais sarà messo a morte, e soddisfare così un desiderio che aveva sin da quando era un bambino. Lo ha raccontato egli stesso al quotidiano Al Bayena al Jadida. Nella strage di Dujail Jawad ha perso il padre e due fratelli, uccisi perché ritenuti coinvolti in un fallito attentato all'allora presidente, come la gran parte delle altre 145 vittime di quella drammatica vicenda che quasi 25 anni dopo ha portato alla condanna a morte di Saddam e di due suoi ex stretti collaboratori. “E’ da quando avevo dieci anni che sogno di sposare la figlia di uno dei martiri del regime lo stesso giorno in cui Saddam salirà al patibolo”, ha detto Jawad al giornale.
Jawad ha precisato di non aver ancora trovato la donna della sua vita, ma allo stesso tempo mostrato grande ottimismo di riuscire a farlo al più presto, anche se ormai manca poco tempo all'esecuzione della condanna a morte, che dovrebbe avvenire entro il 25 gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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