Sala tentato da un terzo mandato. Come James Bond: "Mai dire mai"

Il sindaco d'accordo con Zaia e De Luca: "Il limite a due nel resto d'Europa non c'è". Sul caso Ramy: "I carabinieri hanno sbagliato". Lega: "Alimenta clima di impunità"

Sala tentato da un terzo mandato. Come James Bond: "Mai dire mai"
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«Never say never again». Da «cultore dei film di James Bond» Beppe Sala cita un mito della saga «007» con protagonista Sean Connery per gettare il sasso nello stagno. «Mai dire mai» ha risposto ieri su Rtl 102.5 a chi gli domandava se correrebbe ancora da sindaco se saltasse il limite dei due mandati. Sala si schiera con il leghista Luca Zaia in Veneto e il Pd Vincenzo De Luca in Campania che si battono per eliminare il vincolo per i governatori ed estende il ragionamento ai Comuni. «Sono d'accordo con loro - afferma Sala -, il limite non dovrebbe esserci neanche per i sindaci. In Europa nessun Paese ha un tetto eccetto il Portogallo dove comunque è di 3, noi dobbiamo sempre essere speciali? C'è chi dice che c'è poi ci sarebbe eccessiva concentrazione di poteri, ma ci sono i consigli comunali, regionali, gli organismi di controllo, la Corte dei conti e poi il supremo controllore che è l'elettore. E ha ragione Zaia quando dice che non prende lezioni da chi sta in Parlamento da 30 anni. Anche no». La segretaria del Pd Elly Schlein ha sbarrato la strada a De Luca: «Diffido dei politici che pensano di essere eterni». Sala, che con Schlein si è scontrato di recente sulla presidenza Anci e ha minacciato le dimissioni (altro che tris) se i senatori dem non voteranno la norma «Salva Milano» anche stavolta non si fa problemi a dissociarsi dalla linea. E solo ipotizzare che in caso di riforma potrebbe essere tentato (per quanto i bookmakers oggi non ci punterebbero molto) rende scivolosa a sinistra la discussione sul toto nomi, per ora in pole ci sono il capogruppo regionale Pd Pierfrancesco Majorino e il direttore di Chora Media Mario Calabresi. Il verde Carlo Monguzzi ironizza: «Povero sindaco lo capisco, nessuno lo vuole e quindi spera nel terzo mandato. Ma da 3 anni non ne imbrocca una. Senza rancore, io lavorerei a una lista alternativa ambientalista e di sinistra».

Sala torna sulla questione sicurezza. Giudica in maniera ancora più netta il video dell'inseguimento dei Carabinieri che si è concluso con la caduta dallo scooter e la morte del 19enne egiziano Ramy Elgalm. «Giustamente - premette - come dice il padre di Ramy non dobbiamo dare addosso ai Cc, ci sono quelli che sbagliano e il grosso dei Carabinieri che fa le cose giuste. Ma qui hanno sbagliato, hanno fatto un inseguimento notturno di 20 minuti e le parole nei video sono inaccettabili. Poi dobbiamo anche riconoscere che le Forze dell'Ordine fanno una gran fatica tutti i giorni per cercare di garantire la nostra sicurezza». E definisce «veramente una sciocchezza» la proposta di scudo penale per le forze dell'ordine, «gli agenti vanno pagati e formati meglio, protetti meglio ma non a livello legislativo». Poi «c'è il tema periferie che possono esser sacche di disagio- Al Corvetto o San Siro c'è un malessere che cova e sull'integrazione dobbiamo lavorare ancora». E «bisogna porre attenzione a nuovi fenomeni si stanno sviluppando e ci preoccupano». Il problema «c'è da sempre e in questa fase è più intenso, bisogna capire se ci sono nuove modalità, penso ai fatti di Capodanno. Non sappiamo se si tratta del fenomeno chiamato taharrush gamea, molestie collettive, ma che sia così o meno sono situazioni che vanno represse e controllate». Poi sostiene che sia «un tema più di prefetto e questore. E la destra soffia sul fuoco, non si può attribuire tutto al tema immigrazione perchè ne abbiamo bisogno, penso a colf e badanti». Il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina su caso Ramy e sicurezza contesta: «Sala ancora una volta si lascia andare a dichiarazioni infondate e preoccupanti che potrebbero fomentare odio, clima di illegalità e impunità».

Sala infine torna alla carica sulla questione degli stipendi in città, come Milano, dove la vita - «effetto del record di turisti» - costa di

più: «É urgente che ci si lavori e si trovino le risorse, partendo dal pubblico: insegnanti, forze dell'ordine, infermieri. Un insegnante con lo stesso stipendio fa molta più fatica a vivere a Milano che in altre realtà».

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