L’acufene è un disturbo uditivo che si manifesta con fischi e ronzii da non sottovalutare. È un problema frequente che può manifestarsi almeno una volta nella vita di una persona e che colpisce circa il 10% degli italiani.
Chi soffre di acufene ha la sensazione di avere costantemente l’orecchio tappato, accompagnata dalla percezione di un suono acuto, simile proprio a un fischio. I suoi sintomi si percepiscono anche quando non esiste una sorgente esterna che provoca sibili o altri tipi di suoni fastidiosi e possono interessare solo un orecchio o entrambi. Se questi sintomi vengono ignorati, il problema può diventare cronico e durare per tanto tempo, anche più di sei mesi.
Quali sono le cause dell'acufene
Questo problema si presenta molto spesso durante la vecchiaia, quando si verificano molti deficit uditivi. Può però anche interessare i giovani; in questo caso le più frequenti cause sono legate a patologie neurologiche, cervicale o anche esposizione prolungata a suoni superiori agli 85 decibel per motivi professionali, come chi lavora nel mondo della musica o in fabbrica.
Quando si parla di cause di tipo neurologico si fa riferimento ad una particolare malattia, chiamata “Sindrome di Meniere”. I suoi sintomi sono proprio la percezione di ronzii nelle orecchie, accompagnata da frequenti vertigini e problemi di equilibrio. Anche la cervicale può essere una delle principali cause scatenanti l’acufene. In questo caso bisogna intervenire sulla postura del soggetto che ne soffre, con un mirato ciclo di ginnastica posturale.
A causa di questo disturbo molti soggetti diventano ansiosi e depressi in maniera patologica. Infatti, la percezione continua di ronzii e fischi nelle orecchie ha un forte impatto psicologico e influenza la qualità della vita di chi ne soffre. Spesso ci si ritrova in preda ad un forte stress e si fa persino fatica ad addormentarsi la sera. Di conseguenza, al mattino ci si sente irritabili e poco concentrati. La soglia di attenzione e la capacità di memoria inevitabilmente si abbassano a causa di questo problema. Numerose sono anche le ripercussioni in ambito lavorativo, dove si risulta poco produttivi.
Come curare e prevenire l’acufene
Quando l’acufene è scatenata da un problema fisiologico o da deficit uditivi legati alla vecchiaia si può intervenire con l’applicazione di dispositivi uditivi specifici. Essi risultano efficaci per ridurre la percezione dei sibili e dei ronzii che caratterizzano questo problema. Se il problema è scatenato dalla cervicale, efficace è l’agopuntura e la digitopressione che aiutano a distendere le contratture muscolari.
Invece, quando esiste un legame tra stato psicologico del paziente e acufene, la terapia più utilizzata è la TRT che sta per Tinnitus Retraining Therapy. Fu inventata dal neurofisiologo Pawel Jastreboff e agisce sulle diverse zone del cervello coinvolte. L’obiettivo è educare la mente a percepire i ronzii e i sibili dell’acufene come se fossero dei rumori di sottofondo che potrebbero benissimo essere ignorati. È una tipologia di terapia molto lunga che viene supportata anche da sedute di counseling.
Al fine di prevenire questo problema un’alimentazione sana ricca di alimenti utili a preservare la salute dell’apparato uditivo è di fondamentale
importanza. Via libera quindi a olio d’oliva, frutta secca, in particolare noci, verdure a foglia larga e legumi. Invece sconsigliato è il consumo smodato di caffeina, alimenti ricchi di zucchero e glutammato e bevande alcoliche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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