Negli ultimi tempi pare che servano grandi nomi per portare all'attenzione del pubblico alcune malattie di cui si sente parlare poco, ma che in realtà colpiscono milioni di persone. È il caso dell'alopecia, una malattia autoimmune che porta al diminuzione parziale o totale dei capelli o dei peli.
La scenata fatta da Will Smith alla serata degli Oscar - per difendere la moglie Jada Pinkett Smith affetta da alopecia - ha puntato gli obiettivi su una problematica, che colpisce non solo gli uomini ma anche le donne con percentuali crescenti. Secondo un recente studio di Sanders, infatti, 4 milioni di italiane soffrono di alopecia (una donna su quattro) con incidenza maggiore - a seconda della tipologia - nelle donne in menopausa.
Ma cos'è l'alopecia e in cosa si differenza dalla più comune calvizie? I due termini vengono spesso confusi e in realtà sono molto simili. Il termine calvizie viene utilizzato principalmente per definire il processo di perdita dei capelli per lo più in età avanzata e in aree localizzate del cuoio capelluto. L'alopecia, invece, può colpire anche in età molto giovane, evolversi a chiazze sparse (interessando anche la peluria), ma soprattutto comporta la perdita di capelli a ciocche.
Le forme sono numerose e tutte differenti tra loro. Principalmente si dividono in alopecia non cicatriziale (le più diffuse) e cicatriziali (che si scatenano da malattie rare come lupus, porocheratosi di Mibelli o epidermoliosi bollosa distrofica). Le forme più comuni sono: l'alopecia androgenetica (che riguarda solo i capelli delle zone frontali e superiori del capo), l'alopecia areata (che si manifesta con chiazze glabre generalizzate), l'alopecia areata totale (con la caduta di tutti i capelli) e l'alopecia areata universale (che riguarda la caduta di tutti i peli del corpo).
Le cause sull'origine dell'alopecia sono ancora poco conosciute ma gli studi puntano l'attenzione su cinque fattori scatenanti: genetico; psicologico (da stress o evento traumatico); nutrizionale (carenza di proteine, vitamine o minerali), biologico (da diidrotestosterone) o immunologico (diminuzione delle difese immunitarie o malattie autoimmuni). A definire la tipologia e la progressione della malattia sono le scale di Hamilton-Northwood (per gli uomini) e di Ludvig (per le donne).
Come riconoscere l'alopecia
Trattandosi di una patologia infiammatoria cronica che interessa i follicoli, l'alopecia può colpire anche in età giovane, costituendo un serio inestetismo soprattutto per le donne. La forma più diffusa in questo caso è l'alopecia areata, che si manifesta con la caduta improvvisa dei capelli - spesso a ciocche - e principalmente a chiazze sparse. Difficilmente si hanno sintomi di allarme o dolore, salvo in alcuni casi in cui la perdita è anticipata da prurito. L'evolversi della patologia è soggettivo. In alcuni soggetti può essere rapida in altri, invece, può avanzare più lentamente.
Il disturbo, inoltre, ha un andamento imprevedibile (e riconoscibile solo dopo un attento esame medico, che ne valuta il grado) tanto che in alcuni casi si risolve spontaneamente, mentre in altri casi si hanno recidive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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