In arrivo il “pillolo”, un efficace anticoncezionale maschile

È in arrivo la prima pillola anticoncezionale destinata agli uomini. Nata dalla combinazione di due ormoni che sono alla base della produzione dello sperma risulta efficace e non dà alcun effetto collaterale

In arrivo il “pillolo”, un efficace anticoncezionale maschile

Il “pillolo" è il primo anticoncezionale maschile che in questi giorni ha superato il primo test clinico che ne misura l’efficacia.

I risultati del test effettuati su questo anticoncezionale innovativo destinato agli uomini, sono stati discussi all’interno del Congresso organizzato dalla Endocrine Society di New Orleans.

Il “pillolo” non è altro che una pillola ottenuta dalla combinazione di due ormoni, l’androgeno e il progesterone che sono alla base della produzione dello sperma. Durante il Congresso di Endocrinologia, è emerso che questo farmaco anticoncezionale per gli uomini non dà alcun tipo di effetto collaterale in coloro che l’hanno assunto per un mese.

Il “pillolo” è in grado di abbassare efficacemente il livello dei due ormoni che sono di vitale importanza per produrre gli spermatozoi necessari per fecondare. Per valutare la sicurezza del “pillolo”, è stato condotto un test su un campione costituito da 40 uomini sani. Di essi 30 volontari hanno assunto la pillola anticoncezionale per 28 giorni. Gli altri volontari, invece, hanno assunto un farmaco placebo.

Dallo studio dei risultati riscontrati dopo l’assunzione costante della pillola anticoncezionale, è emerso un effettivo calo degli ormoni che gestiscono la produzione di sperma. Verranno condotti ulteriori test per approfondire meglio gli effetti di questo farmaco.

Sempre negli ultimi giorni, in occasione della trentaquattresima edizione del Congresso dell’Associazione Europea di Urologia è stato presentato un altro farmaco destinato agli uomini. È un farmaco efficace per il trattamento dei del tumore alla prostrata sempre più diffuso negli ultimi anni in Italia. Il nuovo farmaco è molto potente e apre nuovi scenari di cura.

È in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Riduce l’eventuale rischio di progressione metastatica. Se assunto abbinato alla terapia ormonale classica è riscontrato che è addirittura in grado di ridurre del 72% i casi di mortalità.

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