Caffè filtrato: riduce il rischio di diabete di tipo 2

Bere caffè filtrato potrebbe ridurre il rischio di diabete di tipo 2 del 60%: ciò accadrebbe grazie ai diterpeni intrappolati nel filtro. A confermare la scoperta una ricerca svedese

Caffè filtrato: riduce il rischio di diabete di tipo 2

Il caffè è una bevanda sempre al centro dell'attenzione, contesa tra chi esalta le sue proprietà benefiche e chi, invece, ne sottolinea i suoi aspetti negativi. A questa diatriba oggi si aggiunge un ulteriore tassello a favore di chi lo premia. Un recente studio scientifico, infatti, ha evidenzato come un particolare tipo di caffè, ovvero quello filtrato, possa ridurre il rischio di contrarre il diabete, in particolare quello di tipo 2.

Gli scienziati hanno monitorato centinaia di volontari per un arco di tempo lungo sette anni e hanno potuto confrontare gli effetti sia del caffè filtrato che di quello bollito. La dose di caffè è stata di tre tazzine al giorno e si è notato che chi beveva quello filtrato aveva il 60% in meno di probabilità di contrarre il diabete di tipo 2. A proposito dei risultati di questo test il co-autore dello studio, il professor Rikard Landberg ha sottolineato: "I nostri risultati mostrano chiaramente che il caffè filtrato ha un effetto positivo in termini di riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2". Poi, lo stesso professor Landberg ha voluto specificare che il caffè espresso non avrebbe quella finalità.

Per quello filtrato viene eseguita una procedura con la quale i chicchi macinati vengono inseriti in un filtro e l'acqua passa attraverso. Invece, nel caffè bollito il caffè macinato viene aggiunto direttamente all'acqua; questo metodo è sostanzialmente quello utilizzato per il caffè alla turca o quello greco. Lo studio in questione è stato pubblicato sul Journal of Internal Medicine, e condotto dalla Chalmers University of Technology e dalla Umea University e ha coinvolto 842 persone provenienti dal nord della Svezia. La metà dei partecipanti aveva il diabete di tipo 2 alla fine del test.

I campioni di sangue raccolti all'inizio del test negli anni '90 sono stati analizzati usando la tecnica metabolomica. Quest'ultima consente ai medici di identificare la concentrazione ematica di molecole specifiche, compresi i diterpeni. Questi, che sono normalmente presenti nel caffè, sono anche associati a colesterolo alto, ipertensione e malattie cardiache e vascolari. In particolare è stato scoperto che 32 marcatori nel sangue erano fortemente legati al caffè filtrato, mentre 24 di essi a quello bollito. Grazie a questi marcatori si è dimostrato che con il caffè filtrato vi era una minore probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.

Infine, Landberg ha dichiarato: "È stato dimostrato che quando si filtra il caffè, i diterpeni vengono catturati nel filtro. Di conseguenza, si ottengono i benefici per la salute di molte altre molecole presenti, come diverse sostanze fenoliche. In quantità moderate, anche la caffeina ha effetti positivi sulla salute.

" Dunque, proprietà benefiche del caffè anche per quanto concerne la relazione che si innesca con il diabete di tipo 2; ricordiamo, però, che il consumo moderato è la chiave giusta, mentre l'esagerazione non ha mai prodotto nulla di buono.

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