Il nome deriva dal termine greco 'kyklotimia', ed è il risultato dell'unione fra kyklos (cerchio o circolo) e thymos (umore). I dati relativi alla sua diffusione sono poco attendibili, in quanto è un problema che passa inosservato e che non è oggetto di diagnosi accurata. La ciclotimia è un disturbo dell'umore e chi ne è affetto alterna momenti di moderata depressione a episodi di euforia (maniacali). Ricorda il bipolarismo, ma rispetto a questo è meno grave e i sintomi sono caratterizzati da minore intensità. La sua incidenza fra i due sessi è la stessa, tuttavia, per ragioni non chiare, la malattia colpisce soprattutto i giovani.
Non si conoscono le cause della ciclotimia. Attualmente si ritiene che essa sia l'esito di una combinazione di fattori ereditari, biochimici e ambientali. Lo studio di numerosi casi clinici ha rivelato che il disturbo tende a ricorrere all'interno della stessa famiglia. Ad ogni modo l'idea che lo stesso presenti una base genetico-ereditaria richiede un accurato approfondimento. Secondo altri esperimenti la comparsa della patologia sarebbe legata ad alcune alterazioni dei processi biochimici che hanno luogo a livello encefalico. Infine molti esperti hanno osservato che il passato dei pazienti ciclotimici è stato spesso segnato da esperienze traumatiche (sia dal punto di vista emotivo che fisico) o da lunghi periodi di stress.
La ciclotimia si distingue per l'alternanza di episodi maniacali e momenti di depressione. Pertanto la sintomatologia è assai varia. I segni tipici dell'episodio maniacale comprendono: euforia, loquacità, autostima e ottimismo estremo, rapidità di pensiero, scarsa capacità di giudizio, tendenza alla distrazione. Ancora propensione all'attività fisica smodata, irritabilità e necessità di dormire quasi assente. Gli episodi depressivi, invece, si riconoscono grazie alla presenza di precise manifestazioni: tristezza, pianto, disturbi del sonno, irrequietezza, sensi di colpa, pensieri suicidi, variazioni di peso e perdita di interesse nei confronti di tutte quelle attività un tempo considerate appaganti.
Non si deve pensare alla malattia come a una continua alternanza di sbalzi d'umore. Esistono periodi di stabilità, in genere inferiori ai due mesi. La ciclotimia è un disturbo che accompagna l'individuo per tutta la vita. Una mancata diagnosi può comportare una serie di conseguenze che pregiudicano la vita di chi ne è affetto: insorgenza di problemi emotivi, tendenza a sviluppare il bipolarismo e i disturbi di ansia, abuso di alcol e di sostanze stupefacenti.
La terapia si basa sul ricorso a tecniche psicoterapeutiche: terapia cognitivo-comportamentale, interpersonale, dei ritmi sociali e Well-Being therapy. L'efficacia di quest'ultima è stata comprovata da uno studio condotto su 62 pazienti nel 2011. Talvolta a queste si associa la somministrazione di farmaci specifici contro i disturbi dell'umore e la depressione.
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