A distanza dalla prima clonazione di scimmie, ecco che sempre dalla Cina arriva un nuovo successo per il mondo della genetica. Ora le scimmie clonate, sempre dall’Istituto di Neuroscienze dell’Accademia delle Scienze di Shanghai, sono cinque ma hanno la particolarità di essere "ammalate".
Soffrono di insonnia e potrebbero avere altre malattie. Il nuovo studio, uscito sulla rivista dell'Accademia, consentirà di riprodurre in laboratorio anche alcune patologie neurodegenerative. "L’Istituto è serio, la rivista pure e l’esperimento è interessante, anche se non stratosferico", dice al Corriere della Sera Carlo Alberto Redi, accademico dei Lincei e direttore del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia. La ricerca si basa principalmente su due esperimenti: il primo con cui si sono modificati gli embrioni di scimmie che, poi, sono nate con disturbi quali l'insonnia, la depressione e la schizofrenia, mentre nel secondo caso si sono fatti nascere 5 animali con il disturbo del ritmo circadiano (che è quello che genera tali sintomi). "I disordini del ritmo circadiano possono portare a molte malattie, compresi diabete mellito, cancro e patologie neurodegenerative. Per questo - ha detto il coordinatore della ricerca, Hung-Chun Chang - le scimmie che abbiamo ottenuto potranno essere utilizzate per studiare sia lo sviluppo di queste malattie, sia possibili terapie". Carlo Alberti Redi, invece, ha spiegato che, col secondo esperimento,"si sono così ottenuti 'avatar' suscettibili di malattia nelle scimmie, gli animali più vicini all’uomo" così da capire meglio come si sviluppa e come si cura una determinata patologia.
Secondo Giuseppe Novelli, rettore dell'Università di Roma Tor Vergata,"potranno rivelarsi molto preziose per far progredire la ricerca contro diabete, obesità ma anche invecchiamento precoce", dice all'Adnkronos Salute. "La clonazione è una tecnica ormai assodata, come pure il gene editing, già utilizzato in Cina su embrioni umani. In questo caso -spiega Novelli - a rendere molto interessante lo studio è proprio il gene 'bloccato' dai ricercatori, estremamente importante per il ritmo circadiano".
"I disturbi del sonno - ricorda Novelli - portano a patologie importanti, come appunto obesità, diabete e invecchiamento precoce. Ma finora non avevamo un animale modello di malattia così vicino a noi: esisteva solo un topo geneticamente modificato, che però è più lontano da noi rispetto alla scimmia".
Avere a disposizione, e poter studiare, un modello animale "biologicamente tanto vicino a noi - continua il genetista - potrà aiutarci a far luce sull'origine di obesità e diabete, ma anche a contrastarli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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