Il 28 settembre è il giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Rabbia istituita per sensibilizzare la gente sugli effetti negativi che questa emozione potrebbe scatenare se non gestita con cura e consapevolezza.
La rabbia appartiene alle emozioni di base e universali. È una vera e propria emozione primordiale. Ad essa è riconosciuta una funzione di adattamento legato alla sopravvivenza della specie. Viene espressa già in tenera età. Solitamente la si manifesta quando si vive una situazione di disturbo o quando ci si sente minacciati. Emerge sotto forma di scatti d’ira, collera, incapacità di gestire le emozioni.
Scatena una reazione fisiologica che consiste nell’accelerazione del battito cardiaco, maggior afflusso del sangue, aumento della tensione muscolare. A livello di mimica facciale la si esprime con l’aggrottamento della fronte e delle sopracciglia e il serrare i denti. Ci sono forme di espressione della rabbia che si ritorcono contro sé stessi e che si esprimono sotto forma di atti di autolesionismo e depressione.
Quando la rabbia è negativa
È una di quelle emozioni che ha bisogno di essere manifestata perché la sua implosione può creare danni durante il corso della propria esistenza. Ha un carattere duale. Esprimerla può essere positivo ma al tempo stesso negativo. Nel mito platonico si evidenzia molto questa dualità. In esso la rabbia è rappresentata da un lato con le sembianze del cavallo alato bianco che guidato dalla ragione infonde coraggio e determinazione. Dall’altro è rappresentato dal cavallo nero che esprime il suo carattere indomabile.
Provare rabbia fa parte della nostra natura. L’importante è saperla riconoscere e gestire al meglio. Se invece tende a creare sofferenza a sé stessi e agli altri compromettendo la vita sociale e lavorativa significa che il suo effetto è altamente negativo. Un cumulo di tensione che scaturisce dalla rabbia repressa minaccia il benessere psico- fisico delle persone. In questo caso parliamo di rabbia disadattiva.
Come imparare a gestire la rabbia
Imparare a gestire la rabbia è importante per esercitare un controllo su questa emozione che rischia col tempo di sopraffarci. Saperla riconoscere e ammettere la sua presenza e natura duale è un grande punto di partenza. Al contrario negarla contribuisce ancora di più ad alimentare una spirale nella quale rischiamo di diventare vittime e carnefici al tempo stesso provocando un effetto devastante su sé stessi e gli altri.
Il primo passo da fare quando ci si sente sopraffatti da questo tipo di emozione è cercare di razionalizzare quello che sta accadendo. È importante liberarsi dai giudizi affrettati o dai pregiudizi che non ci permettono di analizzare con lucidità e obiettività la situazione che stiamo vivendo. Quando siamo sopraffatti da uno scoppio di ira sarebbe opportuno distrarre la mente dedicandosi a qualcosa di piacevole che ci consente di allontanarci da ciò che ha scaturito la tensione.
Un’arma intelligente per stemperare la rabbia è l’autoironia che permette di affrontare con una marcia in più le situazioni più difficili e drammatiche. Dona un senso di leggerezza che fa acquisire positività e aiuta ad osservare ciò che accade da una prospettiva diversa. Utile è praticare attività fisica o semplicemente fare una camminata. Questo tipo di attività produce delle endorfine che donano un inedito benessere.
Quando la rabbia rischia di compromettere effettivamente la qualità della
propria vita non bisogna indugiare a chiedere aiuto o una consultazione da parte di un professionista che sarà capace di guidarci in un percorso mirato ad accettare questo tipo di emozione in maniera matura e consapevole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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