Il gomito del tennista designa un’infiammazione molto dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito. Il termine medico di questa infiammazione è “epicondilite omerale” o anche “epicondilite laterale” ed è dovuta all’usura dei tendini.
Le categorie più a rischio sono quelle dei tennisti, degli operai edili e delle catene di montaggio così come i musicisti. A soffrirne sono indistintamente uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni e chi presenta una muscolatura debole a livello della spalla e del polso.
Gomito del tennista, sintomi e cure
Il gomito del tennista si manifesta con un dolore acuto nel momento in cui si muove il braccio per eseguire il sollevamento di un oggetto. Spesso, a questo dolore fastidioso è associato un gonfiore e una debolezza nella presa. Se il problema è legato al tipo di lavoro che si svolge, il dolore si farà sentire maggiormente di sera. Invece, se è correlato all’attività sportiva che si svolge come quella di praticare tennis, sarà maggiormente percepibile durante lo sforzo che si sta compiendo, ossia durante un allenamento o una partita vera e propria.
Gli specialisti consigliano di non trascurare i primi campanelli d’allarme. Solitamente, dopo la diagnosi bisogna seguire una terapia mirata per attenuare l’infiammazione dei tendini. Via libera, dunque, ad impacchi di ghiaccio di circa 30- 40 minuti durante la giornata. Essi consentono di diminuire la sensazione di dolore nell’immediato.
Nei casi in cui ai tendini si riscontrano anche delle lesioni oltre all’infiammazione, viene consigliato l’utilizzo di un tutore e la ginnastica riabilitativa. Se quest’ultima risulta inefficace, si praticano delle infiltrazioni di cortisonici o acido ialuronico nella sede del dolore.
Gomito del tennista, come prevenirlo
Questo problema può presentare delle recidive, importante è quindi attuare delle strategie di prevenzione. Innanzitutto, di fondamentale importanza è il riposo che serve per evitare eventuali ricadute e seguire dei comportamenti corretti. Se bisogna sollevare qualcosa, è necessario cercare di tenere i polsi dritti e rigidi. In questo modo a lavorare sono i muscoli dell’avambraccio superiore, ossia quelli più grandi e potenti.
Nello svolgimento di un’attività ripetitiva, l’ideale è utilizzare strumenti leggeri e dall’impugnatura conforme alla propria mano. Nell’esecuzione di specifici movimenti ripetitivi che sono la principale causa della patologia, bisognerebbe alternare le due braccia. Solo così si evita di sovraccaricare solo una parte del corpo.
Mai dimenticare di dedicarsi alla fase di stretching e riscaldamento prima di cominciare un’attività sportiva ed un allenamento. Per allenare i muscoli del gomito si può eseguire un semplice ma prezioso esercizio che consiste nello stare in piedi e avere le braccia all’altezza del torace e i gomiti leggermente flessi, tenendo tra le mani uno straccio o un piccolo asciugamano. Successivamente, si strizza prima in una direzione poi in un’altra il canovaccio, torcendo polsi e gomiti. È un esercizio che va eseguito anche a casa e si può ripetere dalle cinque alle dieci volte di seguito.
Invece, se si mira a rendere più forti i muscoli estensori e flessori del gomito, utilizzando lo stesso canovaccio o asciugamano si può provare a tirarlo
verso il busto piegando il gomito. Contemporaneamente con l’altra mano bisogna spingere l’altra estremità dello strofinaccio, stendendo il gomito. Anche questo esercizio va ripetuto dalle cinque alle dieci volte consecutive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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