Per i pentiti del tatuaggio una soluzione adesso esiste

Simboli e disegni impressi nelle varie parti del corpo si possono rimuovere grazie al laser Q-switched

Viviana Persiani

Un segno tribale, un'iniziale, un fiore, un qualsivoglia simbolo; a volte nero, ma anche colorato. Sono in aumento le persone che richiedono l'esecuzione di un tatuaggio e, quello che forse sorprende, è che si tratta di individui che appartengono a tutte le fasce di età, senza distinzione di sesso, classe sociale o livello culturale. Il tatuaggio è proprio di moda. A una crescita di interesse, però, corrisponde anche un progressivo aumento della domanda di rimozione a volte anche per lasciare il posto a nuove grafie e a differenti opere. La rimozione completa e il tattoo changing sono sempre più richiesti. Come si interviene per rimuovere l'inchiostro che l'ago del tatuatore ha introdotto nella profondità della pelle?

Il dottor Matteo Tretti Clementoni, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva, esperto nell'utilizzo di apparecchiature moderne e di elevata tecnologia, spiega come interviene avvalendosi del laser Q-switched per aggredire e «cancellare» dalla superficie della pelle i pigmenti colorati del tatuaggio. «Questo tipo di laser emette energia in milionesime parti del secondo (nanosecondi) e quando l'impulso arriva sul pigmento, impatta originando un gradiente pressorio e una diffusione delle onde sonore (effetto fotoacustico) frammentando le particelle del pigmento». Ma cosa succede a questi frammenti microscopici?

«Interviene, a questo punto, il nostro sistema immunitario: i mastociti fagocitano questi residui, eliminandoli». La rimozione del tatuaggio richiede diverse sedute (da un minimo di 6 a un massimo di 26) perché occorre dare al sistema immunitario il tempo per eliminare i pigmenti. «È fisiologicamente utile lasciar trascorrere almeno un paio di mesi tra una seduta e l'altra. Inoltre, se si utilizza un'eccessiva quantità di energia, il pigmento darà origine ad una vera esplosione di frammenti che rischia di lesionare i tessuti circostanti: la frammentazione, dunque, deve essere progressiva». Qual è il criterio per valutare il numero di sedute per la rimozione del tatuaggio?

«Dipende dalla sede del tatuaggio, da quanti e da quali colori è composto, dal colore della pelle e se si tratta di un tatuaggio ribattuto. Seguendo la scala di Kirby-Desai, dando un punteggio numerico ad ognuna delle precedenti caratteristiche, si è in grado di prevedere il numero di sedute che occorrono per la rimozione del tatuaggio, con una sensibilità del 75% (il numero che ne sortisce può essere aumentato o diminuito del 25%)». Ma attenzione, perché non tutti i colori possono essere rimossi: in genere, le lunghezze d'onda vanno a colpire i pigmenti più scuri, mentre i colori tenui come il bianco, il rosa, il giallo, l'arancio e il verde, nelle loro versioni chiare, sono difficilmente rimovibili. È chiaro, quindi, che un tatuaggio multicolor a colori tenui non potrà mai essere completamente rimosso. I costi cambiano in funzione della dimensione del tatuaggio perché aumentano i colpi emessi dal laser. È importante sapere, inoltre, che si tratta di un trattamento che potrebbe riservare dolore: «Per questo motivo, a volte utilizzo delle creme anestetiche per ridurre il disagio», conclude Tretti Clementoni».

(Info: www.hospitadella.it

Numero Verde 800589004)

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