Infertilità femminile e maschile. Le cause e il trattamento

Questa problematica spesso si associa a sentimenti di rabbia, frustrazione e impotenza che possono minare l'equilibrio della coppia

Infertilità femminile e maschile. Le cause e il trattamento

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia interessa il 15% delle coppie. Nel mondo, invece, la percentuale si attesta attorno al 10-12%. Stiamo parlando dell'infertilità, ossia l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti sessuali regolari e non protetti. I mesi scendono a sei se i soggetti hanno più di trentacinque anni e sono affetti da particolari patologie. L'infertilità, che può essere sia femminile che maschile, è una condizione molto delicata per i partner che si ritrovano ad affrontarla (le stime parlano di 500mila coppie che annualmente richiedono un consulto presso centri specializzati). Spesso la difficoltà di procreazione sfocia in sentimenti quali rabbia, frustrazione e impotenza che, se non elaborati adeguatamente, minano l'equilibrio del rapporto in maniera anche profonda. Scopriamo ora insieme cosa causa l'infertilità e quali sono i trattamenti raccomandati.

Infertilità femminile: cause, diagnosi e trattamento

Donna

L'infertilità femminile è una condizione che riguarda il 15% delle donne ed è caratterizzata dall'impossibilità di avere una gravidanza. Alla nascita la riserva ovarica di ogni individuo appartenente al gentil sesso è di circa 400mila ovociti. Con il passare del tempo tale patrimonio va pian piano diminuendo, per poi esaurirsi con l'avvento della menopausa. Basti pensare, infatti, che la possibilità di riproduzione a 30 anni è pari al 30-40%. A 40 anni si riduce al 10%.

Le numerose cause dell'infertilità femminile possono essere di natura organica e non organica. Talvolta la problematica è idiopatica, ovvero la sua eziologia è sconosciuta. Generalmente le cause più frequenti sono di natura medica:

  • Endometriosi. In questa patologia le cellule dell'endometrio colonizzano anche altri organi, in particolare le ovaie e il peritoneo pelvico
  • Malattia infiammatoria pelvica. Si tratta di un processo flogistico che colpisce gli organi riproduttivi e le strutture ad essi adiacenti
  • Fibroma uterino. È il più comune tumore benigno dell'apparato genitale
  • Irregolarità ovulatorie e/o ormonali. Sindrome dell'ovaio micropolicistico, assenza di ovulazione, iperprolattinemia
  • Problematiche tubariche e pelviche. Chiusura delle tube di Falloppio, aderenze conseguenti a interventi chirurgici o a pregressi disturbi infiammatori
  • Problematiche cervicali. Il muco cervicale può essere ostile agli spermatozoi a causa di processi infettivi, operazioni e per carenza di estrogeni.

Una donna può essere non fertile anche in seguito all'assunzione di droghe e di farmaci (chemioterapici, antipsicotici, FANS ad alto dosaggio). Non devono, infine, essere dimenticati i fattori di rischio: abuso di alcol, fumo di sigaretta, sovrappeso, obesità.

La diagnosi si basa essenzialmente sull'esecuzione di alcuni accertamenti. In una fase iniziale essa prevede l'analisi di un tampone vaginale, l'ecografia transvaginale e il monitoraggio del dosaggio ormonale. In particolare FSH, LH, estradiolo, progesterone, prolattina, TSH, ormone antimulleriano. Successivamente le cause potranno essere indagate con esami più approfonditi e invasivi: isterosalpingografia, isteroscopia e laparoscopia.

A seconda delle condizioni responsabili dell'infertilità femminile è possibile intraprendere il percorso terapeutico maggiormente indicato. Si può quindi pensare alle cosiddette tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) di primo, secondo e terzo livello o alle metodiche di fecondazione in vitro: FIVET e ICSI. Con la FIVET gli ovociti e gli spermatozoi vengono posti insieme in un terreno di coltura ideale. L'ICSI, invece, prevede la microiniezione di uno spermatozoo all'interno della cellula uovo.

Infertilità maschile: cause, diagnosi e trattamento

Uomo

L'infertilità maschile, che colpisce il 7% degli uomini, negli ultimi tempi sta interessando sempre di più gli individui di età compresa fra i 30 e i 35 anni. Si ritiene, inoltre, che in un caso su due il mancato concepimento sia la conseguenza di problematiche riguardanti l'apparato dell'uomo. Le cause dell'infertilità maschile sono numerose, anche se molte di esse sono idiopatiche:

  • Sviluppo imperfetto dei testicoli. Questa anomalia presente già nel feto è responsabile di una produzione ridotta degli spermatozoi
  • Epididimite. È uno stato flogistico acuto o cronico dell'epididimo, ossia un organo situato dietro ai testicoli importante per la produzione del liquido seminale
  • Criptorchidismo. La mancata discesa dei testicoli entro il primo anno di vita, anche se corretta chirurgicamente, incide sulla corretta funzionalità dei testicoli stessi
  • Varicocele. La dilatazione delle vene dei testicoli può alterare il Dna degli spermatozoi
  • Malattie trasmesse sessualmente. Tra le principali si ricordano la clamidia, gonorrea, papillomavirus, sifilide
  • Disfunzione erettile. È l'incapacità di raggiungere e/o di mantenere l'erezione
  • Interventi chirurgici dell'apparato genito-urinario
  • Alterazioni ormonali
  • Assunzione di farmaci come antitumorali, antipertensivi e medicinali per il colesterolo alto
  • Traumi.

Da qualche anno a questa parte si stanno accendendo i riflettori sull'esposizione a fattori tossici ambientali. In particolare la Società Italiana di Andrologia (SIA) ha lanciato l'allarme sui pesticidi e sulle microplastiche che influenzerebbero in maniera negativa la salute degli spermatozoi.

La diagnosi si basa principalmente sull'esecuzione dello spermiogramma, un esame che consente di valutare alcuni aspetti dello sperma: pH, volume, viscosità, concentrazione, morfologia, leucociti e motilità. Si rivelano, altresì, utili i test di funzionalità spermatica, le analisi genetiche, l'ecografia prostato-vescicolare, l'ecocolordoppler scrotale e la biopsia testicolare.

Il trattamento dipende sempre dalla causa scatenante. In presenza di infezioni e di stati flogistici la terapia prevede la somministrazione di antibiotici e di antinfiammatori.

Se l'infertilità è la conseguenza di alterazioni ormonali (ipogonadismo ipogonadotropo) è indicata una cura a base di ormoni. Il varicocele, infine, deve essere corretto chirurgicamente. Entro nove mesi dall'intervento la probabilità di concepimento è di circa il 25-35%.

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