La bresaola della Valtellina a marchio Igp? È una fregatura: in realtà è fatta in gran parte con carne straniera.
L'affettato così magro e buono che viene spacciato come "Made in Italy", in realtà, è fatto di carne congelata di zebù, un incrocio di bovino con la gobba che arriva dal Sudamerica, con limousine e garronesi (altre due razze bovine originarie della Francia), con carne irlandese e austriaca. Una truffa alimentare? In realtà no, affatto. Lo consente il disciplinare di produzione, ma il consumatore medio non lo sa, nonostante, secondo il Consorzio di Tutela, attivo dal 1998, il gradimento degli italiani nei confronti della bresaola sia cresciuto del 39 per cento rispetto a 15 anni fa.
Il disciplinare dell’Igp prevede, infatti, tempi di stagionatura, metodo di elaborazione, tagli da usare e controlli molto precisi ma non dà alcuna indicazione sul tipo di materia prima e sulla provenienza.
All’articolo 2, cioè, si specifica che la bresaola valtellinese debba essere solamente elaborata nella tradizionale zona di produzione che comprende l’intero territorio della provincia di Sondrio.Insomma, per fare la Bresaola della Valtellina si può usare qualsiasi tipo di bovino, basta che la sua lavorazione avvenga in Italia. Ecco che così viene garantito un altro "Made in Italy" farlocco.
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