Le particelle ultrasottili, emesse da fonti inquinanti, come quelle che derivano dagli scarichi delle auto, provocano tumori al cervello. A dirlo sarebbe un esclusivo studio canadese, pubblicato prossimamente sulla rivista Epidemiology e ripreso dal Fatto Quotidiano.
Si tratta di particelle più sottili di un capello e si trovano nei gas che escono dagli scarichi dalle auto che, per ogni chilometro percorso, ne producono decine di migliaia. Le nuove regole dell'Unione Europea, che impongono l'omologazione delle auto, fissano dei limiti solamente per particelle di una certa dimensione, che non riguardano quelle ultrasottili.
Ma, secondo lo studio canadese, gli sciami di minuscole particelle sono così piccole da riuscire a penetrare in profondità nell'organismo umano, insinuandosi anche nel cervello. "Un aumento di 10.000 nanoparticelle per cm cubo è responsabile di circa un nuovo caso di tumore cerebrale per ogni 100.000 persone- dice afferma Scott Weichenthal, autore dello studio -Per stabilire tale correlazione e necessario studiare una popolazione molto ampia e disporre di un modello di esposizione alle nanoparticelle specifico per la località studiata, pertanto i nostri risultati non sono automaticamente applicabili in qualsiasi altra città". I ricercato, infatti, hanno studiato la città di Toronto, che conta circa 6 milioni di abitanti, nell'area urbana.
È dello stesso parere anche Massimo Stafoggia, esperto del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, che al Fatto Quotidiano ha confermato l'ipotesi dello studioso canadese: "Per ottenere eventualmente anche nelle grandi città italiane gli stessi risultati riscontrati a Toronto occorrerebbe ripetere lo studio localmente usando una popolazione altrettanto cospicua". Una prima stima potrebbe indicare che a Roma (circa 4 milioni di abitanti) 40 persone muoiano ogni anno di tumore al cervello, a causa delle nanoparticelle. Ma per capire se i dati sono esatti bisognerebbe svolgere uno studio più approfondito.
E a salvarci dal nuovo killer silenzioso non basterebbe la messa al bando del diesel: infatti, sembra che i motori a benzina e gas naturale emettano più nanoparticelle dei motori diesel euro 6, che possiedono filtri antiparticolato più efficaci. Per questo, la Commissione europea sta lavorando a un piano per imporre nuovi limiti, che comprendano anche le particelle ultrasottili.
L'Associazione europea dei costruttori
d'auto ha però sottolinento che "non è neanche ancora appurato che nuovi limiti di emissione post euro 6 siano necessari. I nuovi standard potrebbero essere adottati, ma anche non esserlo, sarà tutto da vedere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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