Riccardo CervelliÈ sempre sotto i riflettori l'olio di palma, protagonista di un dibattito molto spesso condotto più sul filo della politica, delle guerre commerciali e dell'emotività che su quello scientifico. Nel campo dei pro palm oil è nata, a fine ottobre 2015, l'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile. Evidente il legame tra le pressioni contro questa materia prima e la necessità, da parte dei settori merceologici che la impiegano, di difendere la loro scelta. Ecco come Giuseppe Allocca spiega le ragioni della costituzione dell'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile, della quale è presidente: «L'olio di palma è l'olio vegetale più diffuso al mondo e l'industria (dall'alimentare, alla cosmesi, fino alla farmaceutica e all'energetica) lo ha scelto per alcune caratteristiche che solo questo prodotto può garantire. Negli ultimi mesi si è tanto parlato di questo ingrediente e, in uno scenario connotato da una pluralità di voci, è stata fondata l'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile, un punto di raccordo utile per diffondere un'informazione corretta ed equilibrata sull'olio di palma, basata su evidenze scientifiche e dati di fatto».Della necessità di fare chiarezza su questo prodotto dal punto di vista nutrizionale, è convinto Giorgio Donegani, presidente di Food Education Italy: «Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un vero e proprio attacco nei confronti dell'olio di palma, fatto di informazioni parziali e imprecise che hanno causato un ingiustificato allarmismo tra i consumatori. L'olio di palma è un ingrediente naturale e - come tanti altri ingredienti - se inserito in una dieta equilibrata non va demonizzato. Consumato da migliaia di anni, è estratto per spremitura dalla polpa dei frutti della palma da olio e viene successivamente raffinato per migliorarne le caratteristiche organolettiche. Insomma, un ingrediente finito nella polemica anche se il suo contributo non ha nessun effetto significativo sulla salute. I grassi continua Donegani, riferendosi al fatto che l'olio di palma li contenga - sono indispensabili per il buon funzionamento del nostro organismo. Le raccomandazioni dei nutrizionisti sono, infatti, di assumere circa il 30% di energia giornaliera dai grassi e di limitare il consumo complessivo di grassi saturi entro il 10%. L'olio di palma, con un profilo nutrizionale caratterizzato da una presenza significativa di acidi grassi saturi (49%), non ha alcuna caratteristica che lo possa rendere meno raccomandabile di un qualunque altro alimento o ingrediente che apporta grassi saturi alla dieta. Inoltre, la maggior parte degli acidi grassi saturi che assumiamo viene introdotto da alimenti per lo più di origine animale, da altri oli e grassi. Insomma, in una dieta bilanciata bisogna limitare il consumo complessivo di tutti i grassi saturi e tenerne sotto controllo le quantità consumate, ma non esistono specifiche controindicazioni al consumo di olio di palma».Messi sul piatto gli aspetti scientifici, restano da aggiungere, ai fini di una discussione serena e a tutto tondo, anche quelli etici, che negli ultimi anni hanno fatto passi avanti.
«Come Unione conclude Allocca - abbiamo due obiettivi ambiziosi: che tutti i membri utilizzino solo olio di palma certificato Rspo (Roundtable on Sustainable Palm Oil) entro il 2016, prefiggendoci di arrivare, entro il 2020, all'uso di olio di palma sostenibile secondo i migliori standard disponibili in quel momento; inoltre, diffondere tra i consumatori una vera cultura della sostenibilità del palma sia nutrizionale sia ambientale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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