Non esiste una dieta che possa curare il cancro; ci sono però delle correlazioni statisticamente significative tra l’insorgenza di alcuni tipi di tumore e l’alimentazione delle persone. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato, inoltre, come effettuare uno screening nutrizionale sia un elemento importante al momento della diagnosi neoplastica.
L’adozione di una terapia nutrizionale su misura per il singolo paziente, fin dall’inizio della terapia, si rivela un supporto decisivo sia per sopportare meglio i cicli di chemio e radioterapia che per un più rapido e miglior recupero dopo la guarigione. La nutrizione riveste quindi un ruolo fondamentale per il nostro benessere psicofisico. Sane abitudini alimentari possono aiutarci a prevenire l'insorgenza di alcune patologie tumorali o delle loro recidive.
Abitudini alimentari e sviluppo di neoplasie
L'American Institute for Cancer Research, tra le principali istituzioni statunitensi attive nella ricerca sul cancro e nello studio del rapporto tra tumori e alimentazione, ha stimato come le cattive abitudini alimentari siano corresponsabili dell’insorgenza di circa il 30% delle neoplasie. Correlazioni statisticamente significative sono state individuate tra lo sviluppo del tumore allo stomaco e i nitriti ed i nitrati usati per conservare salumi e insaccati, così come si è osservato che il consumo di elevate quantità di grassi e proteine di origine animale predispone allo sviluppo di diversi tipi di cancro, specialmente all’intestino, alla vescica e allo stomaco.
Airc (Associazione Italiana della Ricerca sul Cancro), riportando i risultati di uno studio del British Medical Journal condotto su centomila persone in Europa, ci ricorda come l’eccessiva assunzione di alcol possa provocare fino al 10% dei casi di tumore negli individui di sesso maschile e il 3% in quello di sesso femminile. Le neoplasie maggiormente correlate all’abuso di alcolici sono: cancro alla gola, all’esofago, alla laringe, al fegato e al colon retto. La quantità di bevande alcoliche ammessa non dovrebbe superare il bicchiere di vino ai pasti per gli uomini e un bicchiere al giorno per le donne. Lo zucchero, che si trova in tantissimi alimenti, è utilizzato dalle cellule come fonte energetica.
Partendo da questa assunto, sono stati condotti diversi studi sul ruolo dello zucchero nella patogenesi dei tumori, con risultati non sempre univoci. Si conviene però che lo zucchero aumenti il livello di infiammazione e che favorisca l'insorgenza del tumore al seno. Sarebbe quindi preferibile limitarne il consumo, non solo nella forma di zucchero semplice ma anche facendo attenzione a quello contenuto nelle bevande zuccherate e negli alimenti preconfezionati (merendine, prodotti da forno).
Un corretto apporto di fibre e di alimenti integrali può aiutare, al contrario, a prevenire il cancro al colon retto, mentre l’eccessivo consumo di latticini potrebbe favorire l’insorgenza di un tumore alla prostata.
Qualche consiglio per adottare delle sane abitudini alimentari
Secondo Marco Bianchi, tecnico di ricerca biochimica, esperto di alimentazione, nutrigenomica e divulgatore scientifico per la fondazione Umberto Veronesi, il primo obiettivo di una dieta sana passa attraverso una riduzione della quantità di grassi e proteine, specialmente animali, con uno speculare aumento del consumo di vitamine e fibre nonché di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno). Un posto di rilievo nella nostra alimentazione dovrebbe essere appannaggio di alimenti integrali, specialmente pane, pasta e riso, meglio se abbinati a un po’ di legumi (fonte di proteine vegetale). Da evitare, possibilmente, le carni rosse e quelle lavorate industrialmente, che potrebbero favorire l’insorgenza di neoplasie alla vescica e allo stomaco. Il consumo delle carni rosse dovrebbe essere limitato a massimo 500 grammi, pesati a cotto, alla settimana.
Meglio limitare al minimo anche il consumo di salumi, che sono conservati sotto sale. Per insaporire le pietanze si possono usare delle spezie, come il curry, lo zenzero e la curcuma, che oltre ad essere aromatiche hanno anche un potere antinfiammatorio. Per i condimenti, via libera all’olio di extravergine di oliva, possibilmente di alta qualità. Per quanto riguarda le modalità di cottura, sarebbe preferibile non eccedere con la cottura alla brace e alla griglia, optando invece per preparazioni a temperature più basse, come al vapore o al cartoccio, che mantengono inalterate le proprietà nutritive degli alimenti.
Malnutrizione e patologie oncologiche
Ricerche condotte dal Policlinico San Matteo di Pavia rivelano come ogni anno, in Italia, circa 35 mila malati di cancro muoiano per malnutrizione. Ma cosa si intende più precisamente con il termine malnutrizione? La malnutrizione è, secondo la definizione della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), uno sbilanciamento fra l'introito di energia e nutrienti e il fabbisogno degli stessi per la crescita e il mantenimento di specifiche funzioni dell'organismo.
Esistono due tipi principali di malnutrizione: la malnutrizione per difetto, che provoca cachessia cioè perdita della massa muscolare, e la malnutrizione per eccesso che, al contrario, provoca obesità e alterazioni metaboliche. La malnutrizione per eccesso o per difetto si configura, in ogni caso, come una vera e propria malattia nella malattia.
Nutrizione del paziente oncologico: le linee guida
Nel 2017 sono state pubblicate dal Ministero della Salute, in un’apposita conferenza Stato Regioni, delle specifiche linee guida, definite “Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici”. Il documento stabilisce dei parametri validi a livello nazionale che prevedono almeno tre differenti valutazioni obbligatorie per i pazienti oncologici.
La prima è una “Valutazione dello stato nutrizionale”, che dovrebbe essere operata da nutrizionisti in collaborazione con oncologi, al fine di scoprire e indagare le cause della malnutrizione. Il secondo processo è la “definizione di un piano nutrizionale”, con la messa a punto degli interventi necessari ad erogare il supporto nutrizionale, le relative modalità di somministrazione, i presidi da utilizzare. Abbiamo infine il "follow up specifico", una fase caratterizzata dalla verifica del conseguimento dei risultati programmati in conseguenza all’intervento nutrizionale proposto, finalizzati al “[…] miglioramento della qualità della vita e dalle variazioni delle condizioni cliniche prima dell’intervento primario (medico, chirurgico o radioterapico) sulla malattia oncologica”.
La nutrizione durante la chemioterapia
Inappetenza, nausea e problemi intestinali si accompagnano, purtroppo spesso, alle terapie oncologiche. A volte possono comparire anche difficoltà di deglutizione, di masticazione e di percezione dei sapori. Durante la terapia si potrebbe cercare di contrastare la perdita di appetito con cibi più sfiziosi e nutrienti e, se possibile, con un moderato esercizio fisico prima di mangiare (anche una passeggiata può andare bene).
L’American Cancer Society consiglia di mangiare poco e spesso, così da non lasciare mai lo stomaco completamente vuoto, mentre sarebbe meglio bere lontano dai pasti. Per alleviare nausea e vomito presenti, come riferisce l’Airc, in circa il 70% dei pazienti trattati con chemioterapia, è possibile ricorrere ad alcuni spuntini, meglio se a base di pane e cereali integrali. Tisane a base di zenzero possono essere dissetanti e un’ottima alternativa all’acqua naturale. La radice dello zenzero, inoltre, è particolarmente indicata poiché le sue molecole hanno un'azione antiemetica, agiscono sui recettori della serotonina e mimano, in modo naturale, l'azione dei farmaci di sintesi.
Nell'ottica di un approccio integrato al paziente oncologico è utile pensare al cibo come
un vero e proprio farmaco. Il momento del pasto diventa quindi un atto di cura e condividerlo con familiari e amici potrebbe essere un ulteriore valido supporto psicologico in questa fase delicata della propria esistenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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