Nella giornata mondiale dell'abbraccio, il 21 gennaio, un nuovo studio mostra il legame tra uno dei gesti d'affetto per eccellenza e la diminuzione del dolore: quando si abbraccia una persona che sta male, la si può aiutare ad alleviare le sofferenze.
Cosa dice lo studio
La conferma è arrivata dallo studio della Lorestan University of Medical Sciences di Khorramabad, in Iran. La ricerca ha coinvolto 120 bambini tra i 2 e i 6 mesi d'età sottoposti, per cura, a iniezioni per endovena. Come già ipotizzato in altre circostanze dai ricercatori, l'abbraccio e le carezze della propria madre ha ridotto sensibilmente la durata del loro pianto ma, soprattutto, i segni fisiologici e comportamentali in risposta al dolore.
Se lo studio sull'infanzia ha sortito gli effetti ipotizzati, la forza di un abbraccio non si ferma soltanto all'età infantile o pediatrica, ma influsce e migliora la qualità della vita anche in età adolescenziale e adulta. Come dimenticare gli abbracci attraverso i vetri durante la pandemia lo scorso anno, con nipoti e anziani nelle Rsa costretti a potersi abbracciare solo tramite enormi bustoni di platica con un vetro divisorio per evitare il contagio. Eppure, chi l'ha provato, è certo al 100% che quell'abbraccio ha dato un'iniezione di fiducia e buon umore che non sarebbe stato possibile con nessun farmaco.
Il ruolo delle endorfine
L'abbraccio aumenta anche i livelli di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante che riescono a ridurre la percezione del dolore inducendo una sensazione di benessere. L'abbraccio tra due persone che uniscono i loro corpi e si guardano negli occhi sintonizza anche il loro stato di coscienza che avviene con «la stimolazione dell'emisfero cerebrale destro, maggiormente coinvolto nella risposta emotiva e affettiva, rinsaldando così il loro legame», come afferma a Repubblica il prof. Francesco Cro, psichiatra al Dipartimento di Salute Mentale di Viterbo. «Questo gesto semplice e spesso trascurato o sottovalutato può e deve essere coltivato nelle relazioni interpersonali, anche vincendo la riluttanza o l'imbarazzo, perché fa bene sia a chi lo dà sia a chi lo riceve», sottolinea l'esperto.
I significati di un abbraccio
Escluso il bacio tra due amanti o in amicizia che dà anche un altro significato al rapporto tra due persone, l'abbraccio è uno dei gesti più significativi che possiamo dare o ricevere per tutta la vita. Il suo significato va al di là della semplice apparenza: «Serve a ricevere o dare consolazione e protezione, a esprimere la gioia del congiungimento o il dolore del distacco, può avere un grande valore erotico o esprimere semplice affetto, può superare le barriere del sesso, dell'età e dello status sociale; può significare amicizia e rispetto ma anche possesso e sottomissione», afferma il Prof. Cro.
In molti lo dimenticano, ma un abbraccio è anche significato di lotta, litigio, sdoganando soltanto in quel caso il significato nobile e alto di cui abbiamo parlato finora.
Ma cosa succede quando ci si abbraccia al prossimo, cosa accade al nostro corpo? «Si innalzano le concentrazioni di ossitocina, ormone che oltre a facilitare il travaglio di parto e l'allattamento favorisce il legame tra le persone e riduce l'aggressività, la pressione arteriosa e la produzione di cortisolo (ormone dello stress, aumentato in caso di depressione), oltre a potenziare l'orgasmo femminile», conclude l'esperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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