Ci sono quelli buoni e poi i cibi da evitare assolutamente. A decretare cosa bisogna tenere lontani dalla nostra tavola è Coldiretti che ha stilato una lista considerando i rischi alimentari più comuni riscontrati sul territorio dell’Unione Europea.
Negli alimenti importati in Italia dall’Estero sono state riscontrate molte sostanze che hanno fatto scattare l'allarme in più occasioni. Tra le segnalazioni, non mancano micotossine, residui chimici e inquinanti, metalli pesanti e altre sostanze ben al di sopra dei limiti previsti dalla normativa vigente.
Il maggior numero di segnalazioni sono state causate dai prodotti provenienti dalla Turchia, con 2925 prodotti non in regola, seguita dalla Cina (256 allarmi) e India (194). Non mancano anche Paesi Europei, come la Spagna, e altre nazioni come gli Stati Uniti, per particolari ingredienti non utilizzati all’interno dell’Ue.
L’Italia è tra gli esempi virtuosi, con un tasso di segnalazioni pari allo 0,5% rispetto all’1,7% della media europea. Quali sono, invece, gli alimenti più esposti alle contaminazioni? Ecco l'elenco completo:
- carne di pollo: il 14° e 8° posto sono destinati alla carne bianca per eccellenza. A destare preoccupazioni sono le contaminazioni microbiologiche, in particolari quelle causate dalla presenza del batterio della salmonella;
- noce moscata: arriva dall’Indonesia e si attesta al 13° posto della classifica stilata da Coldiretti. La presenza di aflatossine, in livelli superiori ai limiti di legge, e certificazioni sanitarie carenti ne fanno un cibo da evitare, come molte altre tipologie di spezie e frutta secca;
- albicocche essiccate: al 12° posto c’è proprio una tipologia di frutta secca, o meglio disidratata, che va per la maggiore soprattutto d’inverno quando è impossibile trovare la versione fresca. A far alzare il cartellino rosso, i solfiti oltre i limiti;
- peperoncino: anche nella piccantissima bacca rossa, proveniente dall’India, sono state trovate aflatossine e salmonella superiori ai limiti;
- semi di sesamo: in alcuni lotti, giunti in Italia dall’India, sono stati riscontrati batteri della salmonella;
- fragole: insieme ad arance e melagrana, quelle che arrivano dall’Egitto potrebbero contenere residui chimici, additivi e addirittura coloranti non permessi;
- pistacchi: 10° posto per quello dalla Turchia e 5° dall’Iran. Colpevoli, le grandi quantità oltre norma delle aflatossine;
- arachidi: anche qui le aflatossine superano il massimo previsto dalla legge. Tra le più segnalate, quelle da Stati Uniti e Cina che, nel caso specifico, raggiungo il 3° posto con 60 segnalazioni;
- nocciole: altra fonte di aflatossine per quelle dalla Turchia;
- fichi secchi: al 6° posto tra i cibi più pericolosi. Il pericolo: sempre le aflatossine, se prodotti in Turchia;
- peperoni: raggiungono il 4° posto quelli della Turchia, a causa dei pesticidi utilizzati e presenti nell’alimento;
- integratori e prodotti dietetici: a far dire di no a questi alimenti, in arrivo dagli Usa, gli ingredienti non autorizzati, soprattutto novel food (cioè cibi che non hanno una solida storia di consumo umano alle spalle);
- pangasio del Vietnam: alti livelli di metalli pesanti sono stati riscontrati in questo particolare tipo di pesce;
- pesce spagnolo: mercurio e cadmio sono tra i metalli pesanti maggiormente presenti nel tonno e nello spada provenienti dalla zona di pesca relativa alla Spagna.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.