Sindrome di Asherman, quali sono i sintomi?

Varie sono le conseguenze della malattia. Esse dipendono sostanzialmente dalla gravità delle aderenze uterine

Sindrome di Asherman, quali sono i sintomi?

Con il termine sindrome di Asherman si indica una patologia intrauterina caratterizzata dalla formazione di tessuto cicatriziale e sinechie endouterine, ovvero aderenze fibrotiche in genere molto tenaci. Esse vengono a crearsi tra la parete anteriore e posteriore dell'utero che si accollano l'una all'altra e, in alcuni casi, appaiono solo in una piccola porzione dell'organo. L'utero, a causa di questo fenomeno, vede il suo lume deformarsi e restringersi con una serie di conseguenze tra cui dolore pelvico, infertilità, disturbi mestruali (ad esempio amenorrea), anomalie della placenta e poliabortività. Un intervento chirurgico, un trauma o un'infezione che si verifica a livello dello strato basale dell'endometrio può portare allo sviluppo di cicatrici intrauterine. Le aderenze, dunque, sono l'esito di un processo di guarigione anomalo, responsabile della fusione tra le aree danneggiate e/o dell'ostruzione di alcune parti dell'utero.

Varie sono le cause in grado di scatenare la sindrome di Asherman: endometrite, gravi processi flogistici dell'endometrio, ablazione endometriale, miomectomia, dilatazione e curettage. Ancora irradiazione pelvica, taglio cesareo, aborto spontaneo o indotto, raschiamento. Durante questo intervento, diagnostico o terapeutico, uno strumento chiamato curette rimuove una parte dell'endometrio. Se la manovra viene eseguita in modo troppo energico, il tessuto non si rigenera più e si instaura la sindrome di Asherman. Fattori di rischio della stessa sono altresì: età della paziente, sovrappeso, obesità, numero di gravidanze, difetti congeniti dell'utero, anomalie della placenta. In quest'ultimo caso le aderenze derivano dall'attività fibrotica dei prodotti ritenuti del concepimento. Infine, in Paesi come l'India, il disturbo è causato dalla tubercolosi genitale e dalla schistosomiasi.

In base alla posizione delle aderenze, alla gravità, alle caratteristiche del ciclo mestruale e alla quantità di endometrio residuo funzionante, la sindrome di Asherman si associa a vari disturbi. Sintomi tipici includono: amenorrea (assenza delle mestruazioni), ipomenorrea (ciclo mestruale scarso in termini di durata e quantità), dismenorrea (algia intensa durante le mestruazioni), mittelschmerz (ovulazione dolorosa), infertilità. Alcune donne, pur non presentando flusso mestruale, avvertono dolori addominali ogni mese nel periodo in cui esso dovrebbe comparire. Sono le stesse aderenze che, bloccando la cervice, impediscono alle perdite ematiche di uscire dal canale vaginale.

A seconda della gravità, differenti sono le conseguenze della sindrome di Asherman: infertilità, complicazioni ostetriche, aborti ripetuti. Se non trattata, l'ostruzione del flusso mestruale provocato dalle aderenze, può portare all'endometriosi.

Per una diagnosi certa è fondamentale l'isteroscopia con diretta visualizzazione dell'utero. In alcuni casi può rivelarsi utile anche una isterosalpinografia. L'ecografia bidimensionale, invece, non è un metodo affidabile, anche se talvolta può suggerire la presenza di una malattia intrauterina adesiva.

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