Un grosso cancro al cuore rimosso grasie all'aiuto di un ologramma. È lo straordinario intervento che i medici del Policlinico San Donato di Milano hanno effettuato lo scorso 12 giugno su una bimba di sei anni.
È il primo intervento di chirurgia pediatrica che usa "la realtà aumentata", cioè una copia perfetta dell'organo della bambina, che ha permesso di simulare la tecnica operatoria, prima di metterla in atto sul paziente. I medici hanno annunciato che l'intervento è "perfettamente riuscito", tanto che a breve Melissa (questo il nome della piccola) sarà dimessa. Nei giorni scorsi le è stato impiantato un defibrillarore al solo scopo precauzionale e "dovrà sottoporsi a controlli periodici, ma potrà avere una vita normale e tornare nella sua casa a festeggiare il suo settimo compleanno".
La bimba ha scoperto di essere malata due anni fa, quando viveva in Albania: continui malori e crisi la facevano passare da un ospedale all'altro, senza però trovare una risposta. Poi, nel 2018, i genitori avevano deciso di portare Melissa in Lombardia, per cercare una cura. Qui era arrivata la terribile diagnosi, inizialmente decretata "una patologia inoperabile": il cuore della piccola era invaso da un'enorme massa di 5 centimetri per 3, localizzata sotto la valvola mitralica e le coronarie. Ma operare sarebbe significato, a detta dei dottori, andare incontro a un grande rischio: "La possibilità di intaccare e danneggiare i tessuti circostanti al tumore è alta e la letteratura scientifica è di poco aiuto, poiché i casi descritti sono rarissimi".
Allora, i genitori erano stati indirizzari al San Donato, capofila in cardiochirurgia pediatrica, anche a livello internazionale, ma anche lì, la situazione di Melissa era apparsa subito gravissima: "In 30 anni di carriera ho visto solo 4 tumori cardiaci. Sono molto rari", racconta a AdnKronos Alessandro Giamberti, il responsabile dell'Unità operativa di Cardiologia delle patologie congenite. Per curare la piccola non sarebbe bastato l'intervento dei medici, che hanno deciso di usare la tecnologia, che ha permesso di ricostruire il cuore malato della bambina, tramite un ologramma: "Una tecnologia molto performante e plasmabile".
Grazie alla copia precisa dell'organo della piccola, i medici che hanno eseguito l'intervento, hanno potuto sperimentare l'operazione in laboratorio, prima di effettuarla in sala operatoria: "L'ologramma ci ha consentito di visualizzare meglio la conformazione della massa e di decidere quale fosse la migliore via d'accesso e la modalità di intervento. In questo caso la tecnologia è stata davvero cruciale, direi salvavita", racconta Giamberti. Secondo lui, inoltre, "l'ologramma è attualmente la tecnologia migliore al supporto del chirurgo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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