Tumore allo stomaco, per la prima volta cala la mortalità

È uno scenario di speranza quello fotografato dal terzo Seminario di Studi sulla Nutrizione dei Gastroresecati. Aumenta infatti il tasso di sopravvivenza tra i colpiti da questa grave patologia

Tumore allo stomaco, per la prima volta cala la mortalità

Il tumore allo stomaco è una forma cancerosa che si sviluppa a partire da una cellula "impazzita" dello stesso organo. È la quinta neoplasia in ordine di incidenza tra gli uomini e la sesta tra le donne, mentre la quasi totalità dei casi viene attribuita a soggetti con un'età superiore ai 70 anni.

Ne esistono diverse tipologie. Il più diffuso (90% delle diagnosi) è il cosiddetto adenocarcinoma gastrico che origina dalle cellule epiteliali della tonaca mucosa o dalle ghiandole interposte tra queste stesse cellule. Il restante 10% dei casi comprende altre forme, tra cui il linfoma gastrico, il tumore stromale gastrointestinale, il leimiosarcoma e il carcinoide gastrico. Nel 2020 in Italia si sono ammalate più di 14mila persone.

Eppure, nonostante i numeri spaventino, i tassi di mortalità per il tumore allo stomaco per il corrente anno, rispetto al 2015, hanno subito un calo mai avvenuto prima: -20% nelle donne e -11% negli uomini. A fare il punto sulla situazione, come riporta Ansa.it, è il terzo Seminario di Studi sulla Nutrizione dei Gastroresecati, conclusosi da poco e organizzato dall'Associazione "Vivere senza Stomaco si può Onlus" che ha visto riuniti i maggiori esperti. Una tavola rotonda, dunque, per discutere di alimentazione e cancro e per offrire ai pazienti e ai famigliari la possibilità di raccontare la propria esperienza con la malattia.

Diversi sono i fattori positivi che hanno contribuito a una così importante riduzione della mortalità per tumore allo stomaco: innovazioni nella terapia chirurgica e in quella farmacologica, trattamenti immunoterapici, somministrazione di chemioterapia anche preoperatoria che ha aumentato del 20% la possibilità di guarigione dalla patologia in fase avanzata. Da non sottovalutare, poi, la maggiore attenzione posta dagli specialisti anche a sintomi più lievi. Spesso, infatti, la gastroscopia è eseguita dopo mesi di cure con farmaci antiacidi contro il reflusso che, facendo diventare più morbida la mucosa, rischiano di nascondere piccole forme neoplastiche.

La sintomatologia del tumore allo stomaco si palesa solo dopo una prima fase asintomatica o caratterizzata da manifestazioni cliniche aspecifiche. Agli esordi, i sintomi sono di carattere digestivo e includono: dispepsia, bruciore di stomaco, sensazione di fastidio e di pienezza in corrispondenza dell'epigastrio, episodi di indigestione. A questi si aggiungono rigurgiti, nausea, vomito, alternanza di stipsi e diarrea, dolore epigastrico dopo i pasti. Talvolta ai disturbi si associano segni di carattere generale, quali febbre, perdita di peso, anoressia o facile affaticamento.

La terapia più indicata per migliorare la qualità della vita e la sopravvivenza degli oltre 80mila pazienti, privi dello stomaco a causa del tumore, è l'alimentazione. Nonostante la maggiore consapevolezza acquisita negli ultimi anni, i bisogni nutrizionali dei soggetti affetti da cancro sono ancora sottovalutati e largamente insoddisfatti.

Alla malnutrizione comune a tutti i malati oncologici, si associano alterazioni dei processi digestivi.

Il 40% degli individui interrompe la chemioterapia perché troppo debilitato e il 20% non supera la malattia per le conseguenze della stessa malnutrizione che comporta, tra le altre, carenze di vitamina B12, ferro, vitamina D e importanti sbalzi glicemici che vanno da 30 a 300.

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