Sull'affaire San Siro, l'ipotesi di vendere Meazza e aree intorno a Milan e Inter per far decollare - dopo cinque anni - il progetto del nuovo stadio condiviso, il sindaco Beppe Sala riferirà lunedì prossimo in Consiglio e si preannuncia una seduta bollente. A scaldare il match ci penseranno sopratutto esponenti della maggioranza che ieri hanno formalmente depositato una delibera di iniziativa consiliare che impegna la giunta di «formulare un bando pubblico per la ristrutturazione dello stadio Meazza», vincolando la proprietà in capo al Comune. La proposta parte da Enrico Fedrighini (gruppo misto) ed è firmata dal verde Carlo Monguzzi, tre Pd (Angelica Vasile, Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo) e Carlo Fumagalli della Lista Sala. «Il Meazza è uno dei migliori e più prestigiosi stadi in Europa e gode di ottima salute - è scritto nel testo -: l'Uefa lo ha dichiarato idoneo per il prossimo decennio, era in lizza per ospitare la finale di Champions 2027 fino a poche settimane fa». L'ipotesi è stata ampiamente scartata dai club, il sindaco vuole accelerare il bando per la vendita (l'Agenzia delle Entrate ha fissato a 197 milioni il prezzo a base d'asta) ed è su questo atto che intende concentrare il dibattito: «L'importante è prendere le decisioni e non continuare con questo stillicidio di recriminazioni e polemiche che non fanno bene alla città» ha detto nei giorni scorsi. Fedrighini ribatte che il suo testo: «Sarà un momento di definitiva chiarezza tra chi vuole difendere l'interesse pubblico, e chi altri tipi di interessi».
Un altro stadio sta mettendo in agitazione la città, si tratta dell'impianto che la società di calcio Alcione, approdata in serie C, vorrebbe costruire sulle aree del centro sportivo Carraro. Il 30 novembre è già convocata un'assemblea pubblica al Cam Gratosoglio: le società sportive che hanno sempre operato al Carraro, associazioni di zona e cittadini ne parleranno con assessori del Comune e del Municipio. Il fronte del no (o del ni) avverte che «ci è stata data conferma che il club vorrebbe costruire uno stadio idoneo alla serie B, alla quale ambisce, quindi una struttura di notevoli dimensioni. Che fine farebbero gli sport in attesa di rientrare nel Carraro nel 2026, al termine dei lavori di ristrutturazione?». Sono partiti nel 2022 e finanziati in parte dal Pnrr. «Le società sono 15, dal rugby al tennis alla pallavolo - continua la protesta - con circa 3.500 praticanti e sicuramente non ci saranno più i vari campionati e tornei scolastici con migliaia di studenti. Con lo stadio diversi sport spariranno. Solo con atletica a rugby che usavano la pista e il campo interno erano oltre 350 iscritti. I cittadini e il Municipio 5 hanno detto no allo stadio del Milan a Chiaravalle per i problemi che avrebbe creato, ora diranno sì al Gratosoglio?». Oggi l'Alcione deve giocare a Fiorenzuola d'Arda, in provincia di Piacenza.
L'assessore allo Sport Martina Riva aveva inviatato nei mesi scorsi l'Alcione a presentare un partenariato pubblico privato per il Carraro, preservando però gli spazi dedicati all'atletica, al basket e ad altri sport. Si vedrà.
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